Cresce la pressione sul Governo affinché prenda una decisione in merito all'offerta pubblica di acquisto.

Il conto alla rovescia per la decisione del governo di Pedro Sánchez sull'OPA lanciata da BBVA per assumere il controllo di Sabadell è iniziato con un inaspettato intervento pubblico di Bruxelles, che ha avvertito il governo di non frapporre ostacoli. Una pressione contraria a quella esercitata dalla comunità imprenditoriale catalana, dal resto della Spagna e dai partner del governo, in particolare Sumar, guidata dalla seconda vicepresidente e ministra del Lavoro Yolanda Díaz, e Junts, il partito di Carles Puigdemont. Anche nell'interesse di Salvador Illa, presidente socialista della Generalitat (governo catalano) e principale beneficiario politico del ritorno della sede centrale della banca vallesana al centro della lotta frontale contro l'OPA della banca basca.
Anche da parte dell'Esecutivo stesso, poiché è stato Sánchez ad alzare i toni e a scaldare l'atmosfera annunciando una consultazione pubblica che nessuno si aspettava o aveva richiesto e che poteva sembrare una sfida alla Commissione per la concorrenza (CNMC), poiché questa si era rifiutata di raccogliere le opinioni di tutte le organizzazioni imprenditoriali ed economiche che avrebbero approfittato della porta ora aperta per loro.
L'emergere dell'Europa ha attirato l'attenzione perché non ha poteri definiti in materia di integrazione economica interna. Ma, come sottolinea una fonte di alto livello dell'UE, "queste dichiarazioni vanno interpretate come un avvertimento in seguito all'inaspettata attuazione di una consultazione mai utilizzata in un'operazione di questo tipo; si tratta di un'anomalia amministrativa che potrebbe aver indotto alcuni a ritenere che si stessero alterando le procedure". Sottolinea inoltre che i governi europei si stanno muovendo sempre più per bloccare le fusioni bancarie: Portogallo, Spagna, Italia e Germania. Bruxelles non poteva non attirare l'attenzione, aggiunge.
La Commissaria europea per i servizi finanziari, la portoghese Maria Luís Albuquerque, ha dichiarato venerdì scorso, in un'intervista con Expansión, che il sistema bancario europeo deve "acquisire dimensioni tali da poter competere [con le banche statunitensi e cinesi] e al tempo stesso tutelare gli interessi dei mercati locali".
Secondo gli esperti finanziari consultati, queste parole potrebbero suonare come un tentativo originale di accomunare due dinamiche diverse. In primo luogo, la necessità di acquisire dimensioni per competere sul mercato globale, che chiaramente fa riferimento alle grandi banche d'investimento aziendali di Wall Street, della City di Londra e del mercato cinese di Shanghai, orientate verso grandi aziende e multinazionali. L'altro, le operazioni completamente diverse delle banche locali o regionali, focalizzate sulle PMI e sui singoli utenti, con centinaia di operatori che conoscono molto bene il territorio in cui operano.
Bruxelles è cauta nei confronti di una consultazione che, a suo avviso, potrebbe alterare le procedure.Sul primo fronte, l'Europa ha solo un piccolo gruppo di banche che operano a livello internazionale: Deutsche Bank (Germania); BNP e Societé Generale (Francia); Unicredit (Italia) e più lontano la spagnola Santander. Al di fuori dell'UE, Lloyds e HSBC (Regno Unito) e UBS (Svizzera). Ma questa concorrenza non tocca i finanziamenti alle PMI o ai privati delle due banche presiedute da Carlos Torres (BBVA) e Josep Oliu (Sabadell).
Si suggerisce che questo potrebbe essere un punto di partenza per il Governo qualora decidesse di inasprire i termini dell'offerta pubblica di acquisto quando emetterà il suo parere alla fine di questo mese.
Non si sa nulla delle deliberazioni interne all'organizzazione, tranne il caso di Yolanda Díaz, che oltre ad aver apertamente respinto l'acquisizione, ha delineato le condizioni che proporrà dall'area di sua gestione, in particolare quelle relative all'occupazione e all'inclusione finanziaria.
Dal punto di vista legale, si possono presentare due diversi scenari possibili. Da un lato, la fase attuale, la numero tre, si concentra sull'area della concorrenza e dell'interesse generale, ma nella quale il Governo può solo autorizzare l'operazione di acquisizione o concentrazione, anche se può imporre condizioni aggiuntive rispetto a quelle stabilite dalla CNMC. Per alcune fonti coinvolte nell'operazione, questa opzione è tecnicamente complessa e difficile da attuare, e Bruxelles vi ha già puntato.
Gli oppositori dell'operazione sperano che l'Esecutivo annunci in anticipo il suo rifiuto alla fusione, per scoraggiare l'offerta pubblica di acquisto.La seconda, da una prospettiva legale, è che l'amministrazione Sánchez opti per una soluzione tecnica di basso profilo e si limiti a includere nuove condizioni non determinanti. e attendere che, dopo l'offerta pubblica di acquisto e se questa avrà successo, si decida sulla fusione. In questo caso, ai sensi della Legge sulla regolamentazione, vigilanza e solvibilità degli istituti di credito, approvata nel 2014, sotto la guida del Ministro dell'Economia Luis de Guindos, attuale Vicepresidente della Banca Centrale Europea (BCE). La legge stabilisce che è responsabilità del "Ministro dell'Economia autorizzare fusioni, scissioni o trasferimenti totali o parziali di attività e passività in cui sia coinvolta una banca".
Coloro che sono favorevoli al blocco dell'OPA di BBVA sostengono che il governo dovrebbe imporre una moratoria a tempo indeterminato sulla fusione, sostenendo che l'interesse pubblico esige che Sabadell mantenga la sua indipendenza, non solo formalmente, con la sua attuale sede e i suoi centri operativi, ma soprattutto dal punto di vista del controllo politico. Ciò significa che la BBVA non avrebbe potuto farcela acquisendo la maggioranza del consiglio di amministrazione e della dirigenza. In questa linea, propongono che Sánchez presenti questa proposta il prima possibile, ovvero tra poco meno di un mese, quando si concluderà la terza fase del processo di gara. Questo esercizio di trasparenza consentirebbe agli azionisti di decidere se vendere o meno le proprie azioni a BBVA con tutte le informazioni, comprese quelle più sensibili sul futuro di Sabadell, qualora l'offerta pubblica di acquisto avesse successo e ottenesse la maggioranza.
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