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L'ACCO avverte che l'offerta pubblica di acquisto collocherà la Catalogna in fondo alla classifica UE per quanto riguarda la concorrenza nel credito.

L'ACCO avverte che l'offerta pubblica di acquisto collocherà la Catalogna in fondo alla classifica UE per quanto riguarda la concorrenza nel credito.

Se l'offerta pubblica di acquisto di Sabadell da parte di BBVA andasse a buon fine, la Catalogna sarebbe la regione europea con la più bassa concorrenza bancaria nel credito rispetto a paesi di dimensioni simili. Questa è una delle conclusioni dell'Autorità Catalana per la Concorrenza e il Mercato (ACCO), presieduta da Roger Loppacher, incluse in un rapporto pubblicato venerdì.

La fusione tra BBVA e Sabadell comporterebbe "un aumento significativo dell'attuale livello di concentrazione, già elevato, per quanto riguarda i servizi bancari al dettaglio e i servizi di pagamento", avverte l'ACCO nel suo rapporto, pubblicato dopo la pubblicazione del proprio rapporto da parte della Commissione nazionale per i mercati e la concorrenza (CNMC).

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato pubblica il suo rapporto dopo quello della CNMC

Le dichiarazioni dell'Autorità Catalana per la Concorrenza e il Mercato si basano sull'indice di Herfindahl-Hirschman (HHI), utilizzato per valutare i potenziali rischi di una concentrazione economica orizzontale per il funzionamento concorrenziale dei mercati. Un livello pari o superiore a 2.000 è considerato indicativo di un potenziale rischio per il funzionamento concorrenziale del mercato. Per quanto riguarda il credito, l'ACCO stima che, dopo la fusione, l'indice suddetto si collocherà tra 2,493 e 3,408. Questo valore è superiore a quello di Austria, Svezia, Ungheria, Irlanda, Repubblica Ceca, Bulgaria, Portogallo, Danimarca, Finlandia e Grecia. Secondo l'istituzione catalana, se la fusione tra le due banche andasse a buon fine, il 72% del credito della Catalogna sarebbe detenuto da due entità: CaixaBank e BBVA-Sabadell. Secondo i dati dell'ACCO, quattro euro di credito su 10 sarebbero detenuti da BBVA-Sabadell.

Nel rapporto, datato dicembre scorso, l'organismo che sovrintende alla concorrenza in Catalogna afferma che la fusione delle due entità "potrebbe comportare una riduzione del credito e/o un aumento del costo del denaro per le imprese e le famiglie" nella regione. Per quanto riguarda il rendimento dei fondi, pur riconoscendo il ruolo che possono svolgere le società fintech, le neobanche o il solo online banking, l'ACOO ritiene che "l'operazione potrebbe anche comportare il rischio di minori rendimenti sui depositi, una situazione di cui tenere conto poiché, secondo i dati della Banca Centrale Europea, la Spagna è tra i paesi dell'eurozona con i rendimenti più bassi sui depositi delle famiglie, soprattutto per le scadenze superiori a due anni".

Il rapporto descrive anche la quota di mercato dell'entità risultante nei servizi di pagamento: deterrebbe il 30% degli sportelli bancomat e il 40% dei terminali POS. Dopo questa acquisizione, otto terminali POS su dieci sarebbero di proprietà di due sole entità. Le banche rimanenti si dividerebbero il restante 20% dei terminali POS.

L'ACCO non commenta gli impegni definitivi assunti da BBVA per garantire la concorrenza, poiché la sua relazione è precedente.

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