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Suspense totale: nessuno sa se l'Argentina raggiungerà i primi obiettivi del nuovo accordo con il FMI.

Suspense totale: nessuno sa se l'Argentina raggiungerà i primi obiettivi del nuovo accordo con il FMI.

A meno di un mese dalla prima revisione da parte del Fondo monetario internazionale ( FMI ) del nuovo accordo firmato con l'Argentina , il governo nazionale non si pronuncia sulla possibilità di raggiungere o meno uno dei suoi obiettivi principali: l'accumulo di riserve. Se gli argentini supereranno il test del FMI, l'organizzazione internazionale erogherà alla Banca centrale 2 miliardi di dollari.

Il ministro delle Finanze Pablo Quirno ha evitato di fornire definizioni chiare alla stampa durante un evento del settore finanziario. Alla domanda sul rispetto degli impegni presi con l'organizzazione, ha sostenuto che l'esecutivo non fa "previsioni future" e ha affermato che il programma economico non si limita al solo obiettivo delle riserve, ma è "molto più completo".

Mentre i dubbi aumentano, il governo si concentra sul dimostrare che sta raggiungendo altri obiettivi. Uno dei principali è il surplus fiscale che, secondo lo stesso Quirno, supera quanto richiesto dal FMI. Il team economico prevede di chiudere il 2025 con un surplus primario dell'1,6% del PIL, superiore all'1,3% concordato con il Fondo.

Una delle alternative che il governo sta prendendo in considerazione per raccogliere valuta estera senza ricorrere al mercato dei cambi è l'emissione di obbligazioni denominate in pesos, sottoscrivibili con dollari. Questa settimana, il Ministero delle Finanze prevede di raccogliere almeno 1 miliardo di dollari con una nuova emissione ai sensi della legge argentina. Tuttavia, l'accordo stesso con il FMI indica che i primi 1,5 miliardi ottenuti in questo modo nel 2025 non dovranno essere conteggiati come parte delle riserve .

Le prospettive sono complicate dal fatto che non è ancora stato stabilito se i dollari ricevuti da questa asta rimarranno nelle casse del Tesoro o andranno direttamente alle riserve della Banca centrale. La mancanza di chiarezza su questo tema alimenta l'incertezza sulla capacità del Paese di rispettare i propri impegni internazionali. Dato questo scenario, aumentano le speculazioni su una possibile richiesta di deroga (un'esenzione formale) da parte del governo al FMI.

Quirno ha anche lasciato intendere che il governo è fiducioso che il rischio paese continuerà a diminuire e che non è ancora il momento di tornare con forza sui mercati dei capitali.

La mancanza di certezza sul rispetto degli obiettivi del FMI, unita alla strategia di non intervento sul mercato dei cambi, sta creando preoccupazione in diversi settori. Nel frattempo, l'esecutivo fatica a sostenere una narrazione di successo economico basata sull'aggiustamento fiscale e sulla ripresa di alcuni indicatori, senza tuttavia risolvere uno dei principali problemi strutturali dell'economia argentina: la carenza di dollari.

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