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Nella première di 'Hort/Garden', la piattaforma panoramica del castello di Peralada si trasforma in un giardino.

Nella première di 'Hort/Garden', la piattaforma panoramica del castello di Peralada si trasforma in un giardino.

Oggi, il Festival Perelada ospita la première di Hort/Garden , uno spettacolo che unisce musica, testo e canto, ideato dall'attrice, cantante e compositrice Elena Tarrats e scritto dalla drammaturga Helena Tornero, al suo debutto al festival. La pièce narra il processo di ricostruzione della protagonista, Abril, dopo aver vissuto la perdita del nonno, con cui condivideva un rapporto molto stretto e una passione comune: l'orto. Sullo sfondo, gli spettatori possono riflettere su come la vita frenetica che conduciamo spesso ci disconnetta dal ritmo naturale delle cose, o su come la natura e la vita continuino il loro corso nonostante tutti gli imprevisti.

Hort/Garden è una coproduzione del festival con la compagnia Òpera de Butxaca i Nova Creació difficilmente classificabile, “una specie di opera da camera e monologo teatrale”, come spiegato nel programma, in cui il palcoscenico gioca un ruolo fondamentale, diventando un altro protagonista della storia.

Il pezzo racconta il processo di ricostruzione della protagonista, Abril, dopo aver vissuto la perdita del nonno.

La regista italiana Silvia Costa ricrea un giardino rettangolare sulla piattaforma panoramica del castello, utilizzando elementi naturali come erba, erbe aromatiche, legno, acqua e pietre, con un pubblico su entrambi i lati. Al centro, un vecchio albero rappresenta metaforicamente il nonno a cui apparteneva il giardino nella storia.

«È anche un rifugio per Abril, un sostegno, una fonte di incoraggiamento», spiega il regista, che aggiunge che le piante che circondano la protagonista sono anche «metafore del necessario processo di guarigione, del tempo di cui si ha bisogno per guarire» perché «tutto fa parte di un ciclo e niente dura per sempre».

Il palcoscenico diventa un altro personaggio di uno spettacolo completamente “immersivo”.

La trama abbraccia le quattro stagioni, che Costa rappresenta attraverso i cambiamenti di temperatura nelle luci e gli oggetti posizionati strategicamente sul palco. Anche la musica, eseguita dalla solista Elena Tarrats e dall'Icarus Ensemble, contribuisce a interpretare il passare del tempo.

Costa, che ha anche disegnato i costumi per il protagonista, i musicisti e il direttore musicale, ispirandosi a motivi di giardinaggio, definisce il suo spettacolo "immersivo". Questa immersione è garantita dalle scenografie, dai profumi che emanano, dalla narrazione della storia del protagonista e dalla musica che amplifica le emozioni. Al termine dello spettacolo, il pubblico avrà l'opportunità di entrare in un palcoscenico che durante la rappresentazione avrà visto solo dall'esterno.

lavanguardia

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