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Javier Milei si allontana da un obiettivo chiave del FMI e ridefinisce la strategia per sostenere il dollaro senza emissione.

Javier Milei si allontana da un obiettivo chiave del FMI e ridefinisce la strategia per sostenere il dollaro senza emissione.

Il governo nazionale ha deciso di tracciare una nuova rotta nei suoi rapporti con il Fondo monetario internazionale. L'obiettivo della Banca centrale di accumulare 3,7 miliardi di dollari di riserve nette entro la fine di giugno sarà rinviato. Lo stesso presidente Javier Milei lo ha chiarito quando ha dichiarato che "non c'è bisogno di accumulare riserve" in un sistema di tassi di cambio fluttuanti come quello attuale.

La decisione rappresenta un cambiamento significativo nella strategia dell'organizzazione internazionale. Mentre prosegue la discussione sulle nuove opzioni di finanziamento, l'Esecutivo preferisce dare priorità alla stabilità del tasso di cambio ed evitare di emettere pesos piuttosto che forzare l'acquisto di valuta estera.

Da settimane la Banca Centrale sta riducendo al minimo i suoi interventi sul mercato dei cambi. Acquisterei solo se il dollaro ufficiale scendesse a 1.000 dollari, la soglia minima fissata dal team economico. In pratica, ciò significa che l'autorità monetaria ha smesso di accumulare riserve, anche se avrebbe potuto farlo senza esercitare pressione sul tasso di cambio.

Milei aveva già anticipato la nuova logica: non intervenire se ciò implica un'emissione. La lettura è chiara: la priorità è tenere sotto controllo l'inflazione, anche se ciò significa non riuscire a raggiungere un obiettivo concordato con il FMI. Lo ha confermato lo stesso ministro Luis Caputo , che è autorizzato ad agire solo se il dollaro raggiunge la base della banda.

Se vogliamo che la gente torni ad avere fiducia nei politici, noi leader dobbiamo prima fidarci del popolo. Questo è un nuovo contratto sociale. I tuoi dollari, le tue decisioni. ??????

— totocaputo (@LuisCaputoAR) 23 maggio 2025

A questo proposito, fonti ufficiali riconoscono che non sarà possibile raggiungere l'obiettivo prefissato con il Fondo, ma ritengono che l'organizzazione lo capirà, soprattutto se i risultati fiscali e di prezzo rimarranno positivi.

La strategia di Milei è quella di rinunciare al supporto delle riserve accumulate come scudo contro potenziali crisi valutarie. Invece, si concentra sulla riduzione della spesa pubblica, sulla limitazione dell'emissione di moneta e sulla generazione di fiducia attraverso segnali di mercato coerenti.

L'altra gamba di questo schema è il credito. Secondo dati recenti, i prestiti al settore privato sono cresciuti del 212% su base annua, con notevoli incrementi nei mutui (+440%) e nei prestiti personali (+385%). Anche i prestiti non bancari sono aumentati vertiginosamente, superando del 18% il picco registrato nel febbraio 2022, secondo un rapporto di EcoGo.

L'Esecutivo è fiducioso che questa crescita, unita all'apprezzamento del peso e all'apertura delle importazioni, contribuirà a sostenere il consumo di beni durevoli. Anche in questo ambito le proiezioni sono incoraggianti: Dante Sica stima che quest'anno potrebbero essere vendute fino a 700.000 nuove auto, contro le sole 450.000 di inizio anno.

Il governo non ha escluso nuovi modi per rafforzare le riserve senza dover acquistare dollari sul mercato ufficiale. L'agenda economica include la possibilità di finalizzare un prestito REPO da 2 miliardi di dollari con le banche, oltre al collocamento di obbligazioni denominate in pesos con pagamento in dollari e l'ulteriore afflusso di valuta estera tramite riciclaggio di denaro.

Questi strumenti, secondo il Ministero dell'Economia, consentono di aumentare il sostegno senza esercitare pressione sul tasso di cambio o compromettere gli obiettivi anti-inflazionistici. In questo quadro, la narrazione ufficiale sostiene che l'accumulo di riserve non è più un fine in sé, ma piuttosto parte di una strategia più ampia basata sull'ordine fiscale, sulla disciplina monetaria e sulla crescita sostenuta del credito.

L'ex presidente della Banca centrale, Guido Sandleris, ha recentemente dichiarato che il mancato raggiungimento dell'obiettivo sulle riserve è una debolezza, ma che il governo ha ancora risorse: "Tra i dollari provenienti dal riciclaggio di denaro e l'esborso iniziale del FMI, ci sono 20 miliardi di dollari in fondi liquidi per intervenire se necessario".

La Casa Rosada non prevede un conflitto con il FMI. Sebbene l'Esecutivo preveda che non sarà possibile raggiungere l'obiettivo delle riserve, è fiducioso che l'evoluzione di altre variabili (inflazione, deficit ed emissione) servirà come argomento a sostegno del collegamento.

Per ora, il Ministero dell'Economia si aspetta una reazione "silenziosa" da parte del Fondo. La scommessa è che il raggiungimento parziale degli obiettivi sarà tollerato se la tabella di marcia complessiva del programma rimarrà priva di imprevisti.

Allo stesso tempo, Milei cerca di rafforzare il messaggio che non si lascerà condizionare da impegni ereditati se ciò mette a rischio il suo modello economico. E anche se lo slogan dell'accumulo di riserve sta perdendo centralità, resta un obiettivo a medio termine, purché non comporti il ​​riavvio della macchina.

elintransigente

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