La Corte Suprema è preoccupata per l'immagine del procuratore generale accusato nell'anno giudiziario

Il Procuratore Generale dello Stato, Álvaro García Ortiz, non potrà evitare di comparire sul banco degli imputati per il presunto reato di divulgazione di segreti. Una volta risolto l'appello, il giudice della Corte Suprema Ángel Hurtado sarà libero di emettere l'ordinanza di apertura del processo orale, che non è più appellabile, il che significa che García Ortiz sarà formalmente incriminato.
Lo statuto della Procura della Repubblica stabilisce che, una volta emesso un ordine del tribunale per l'apertura di un procedimento nei confronti di un membro della Procura, questi sarà sospeso dalle sue funzioni fino all'emissione del verdetto. Tuttavia, in questo caso, García Ortiz, essendo stato nominato Procuratore Generale dello Stato, non è interessato dallo statuto. Ciò significa che continuerà a ricoprire l'incarico nonostante l'incriminazione, se non si dimetterà volontariamente.
Fonti della Corte Suprema prevedono già una situazione di grande disagio e preoccupazione il 5 settembre, quando si terrà la cerimonia di apertura dell'anno giudiziario, presieduta da Re Felipe, che siederà accanto alla presidente della Corte Suprema e del Consiglio Generale della Magistratura (CGPJ), Isabel Perelló, e allo stesso Procuratore Generale, che dovrebbe pronunciare un discorso. Nel caso di García Ortiz, leggerà i dati del rapporto della Procura del 2024.
Ieri, la camera d'appello della Corte Suprema ha respinto il suo ricorso e ha confermato l'indagine condotta dal giudice Ángel Hurtado contro García Ortiz per aver fatto trapelare alla stampa e-mail riservate tra l'avvocato dell'imprenditore Alberto González Amador, compagna della presidente della Comunità di Madrid, Isabel Díaz Ayuso, e il pubblico ministero che lo indagava per frode fiscale. Queste e-mail, in cui la difesa dell'imprenditore riconosceva la sua condotta scorretta e si dichiarava disposta a pagare una multa per evitare il processo, sono finite sulla stampa.
Leggi ancheDue dei tre giudici presenti in aula, Julián Sánchez Melgar ed Eduardo de Porres, sostengono che ci siano prove sufficienti a carico del Procuratore Generale. Il terzo, Andrés Palomo, sostiene l'archiviazione del caso, una posizione in cui rimane in minoranza. Lo stesso non è stato per il secondo imputato, il procuratore capo di Madrid, Pilar Rodríguez, che ha concordato all'unanimità di archiviare il caso per insufficienza di prove a suo carico a sostegno della divulgazione delle email.
Indicazioni provvisorieL'Alta Corte ha convalidato le prove raccolte da Hurtado, con le quali conclude, "provvisoriamente ed esclusivamente ai fini della presente risoluzione, che la fuga di notizie nella notte del 13 marzo 2024 dell'e-mail alla stampa, contenente informazioni riservate che non dovevano essere pubblicate, e la sua successiva inclusione nella nota informativa preparata dal Procuratore generale dello Stato e pubblicata la mattina seguente, è stata un'azione coordinata e promossa personalmente da García Ortiz, che aveva richiesto l'e-mail due ore prima della sua pubblicazione ai fini della sua diffusione".
Il 14 marzo, la Procura Generale ha deciso di pubblicare un comunicato stampa per spiegare i contatti tra la difesa del fidanzato di Díaz Ayuso e il pubblico ministero che aveva presentato una denuncia per frode contro di lui. Questa spiegazione è dovuta al fatto che il giorno precedente il quotidiano El Mundo aveva pubblicato un articolo in cui si affermava che il pubblico ministero aveva proposto un patteggiamento a González Amador, che era stato bloccato per ordine della Procura Generale.
Quelle informazioni erano false perché l'accordo di patteggiamento proveniva dall'avvocato difensore, che si era offerto di ammettere la frode e di pagare una multa. Il procuratore Julián Salto gli aveva detto che avrebbe preso in considerazione la possibilità, ma non aveva potuto evitare di essere accusato di due reati fiscali e di un altro per falsificazione di documenti.
In seguito a questa pubblicazione iniziale, altri media pubblicarono articoli che spiegavano tutte le email per dare credibilità agli eventi. Sia per Hurtado che per l'aula di tribunale, la fuga di notizie di tutte le email fu una rivelazione di segreti, sebbene González Amador ne avesse autorizzato la distribuzione parziale per suggerire una manovra politica ai suoi danni.
La sentenza critica anche García Ortiz per aver affermato che i messaggi e le email da lui inviati e ricevuti non potevano essere analizzati nel caso. "Quest'ultima argomentazione è sorprendente. Sulla base di una razionalità di base, la scomparsa di informazioni da dispositivi mobili ed email aveva lo scopo di nascondere le informazioni a una possibile indagine, e chi l'ha fatto non può lamentarsi del fatto che la sua difesa sia ora limitata", aggiunge.
La sentenza includeva un'opinione dissenziente del giudice Andrés Palomo, il quale sostiene che una ventina di persone hanno avuto accesso a queste informazioni e che pertanto non si può escludere che qualcun altro possa averle fornite alla stampa la sera prima del comunicato stampa. A suo parere, il giudice difende l'archiviazione del caso. In primo luogo, perché sostiene che il comunicato stampa pubblicato il 14 marzo 2024 non contiene informazioni classificate che potrebbero costituire reato e, in secondo luogo, perché quelle e-mail sono passate per molte mani.
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