Successi e fallimenti oggettivi

Ricordo un film muto di Charles Chaplin in cui il vetraio che installava le vetrine di un negozio in un quartiere pagava un pover'uomo perché tirasse sassi contro le finestre appena installate. Era il suo modo di controllare la domanda e l'offerta. Mi è tornato in mente il film in cui Alberto Núñez Feijoo urlava che, se avesse vinto le elezioni, avrebbe ripulito le fogne di uno Stato sequestrato dalla mafia socialista. Applicando la dottrina di Chaplin, il sistema bipartitico trasmette un'immagine tutt'altro che edificante. È come se il problema non fosse la sostanza fetida nelle fogne, ma chi le controlla. Il fatto che, a questo punto, Feijóo parli di valori e armonia fa parte dell'avvento dell'umorismo macabro come ideologia.

Carlos Alcaraz con il trofeo del Roland Garros
Susan Mullane / ReutersQuesta sfrontatezza si estende anche al calcolo dei manifestanti di Plaza de España a Madrid. Su Cope, Carlos Herrera si attiene ai resoconti più attendibili e, aggirando i vincoli del rigore, parla di "successo oggettivo". Vale la pena ricordare quanto affermato da Simone Veil, ex Presidente del Parlamento europeo: "I giornalisti sono abituati a preferire la spettacolarità all'oggettività". Nell'ambito della spettacolarità come surrogato dell'oggettività, la vittoria di Carlos Alcaraz a Parigi non genera dissenso, ma piuttosto una feroce competizione a chi usa gli aggettivi più ditirambi.
Il discorso di Feijoo sulla pulizia delle fogne conferma il trionfo dell'umorismo macabro.Chi si aspettava che Àngels Barceló commentasse la spirale di voci – diffuse con un senso di persuasione strategico e sospettoso – sul suo futuro professionale a Hoy por Hoy (Ser), ha scoperto che la giornalista si è unita agli elogi del successo di Alcaraz, sia soggettivi che oggettivi. Senza il tempo di chiedersi se la diagnosi sia vera o meno, si ripete che la partita di Alcaraz è stata forse la migliore della storia, probabilmente perché la storia viene analizzata in base alla memoria corta che, come Feijoo, meriteremmo di avere.
Sempre a Madrid, il presidente argentino Javier Milei ha riproposto il suo consueto spettacolo, con una struttura del tour che, secondo La Vanguardia , è controllata da due società andorrane al servizio dell'iperattiva comunità delle criptovalute. Nelle immagini, vediamo Milei salire sul palco e incitare il pubblico con gesti degni di una rock star o di un vincitore del Roland Garros. Milei ha un senso dello spettacolo facile da criticare, ma nella pratica più efficace della retorica convenzionale e flaccida dei comizi.
Leggi ancheQuesta mattina presto, in un'intervista all'emittente francese BFMTV, la deputata Manon Aubry ha denunciato con veemenza il fermo della nave umanitaria della cosiddetta Freedom Fleet , guidata da Greta Thunberg. Su Cope TV, il diplomatico Gustavo de Arístegui non usa mezzi termini e, con singolare senso della diplomazia, descrive Thunberg come un chiaro caso di frivolezza e megalomania.
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