Quando l'impossibile diventa possibile: la NASA scopre un pianeta dove piove sabbia, non acqua.

Secondo una pubblicazione sulla rivista scientifica Nature, un gruppo di ricercatori e astronomi ha scoperto un fenomeno insolito su un pianeta situato a più di 300 anni luce dalla Terra, utilizzando il telescopio James Webb della NASA.
Il telescopio spaziale James Webb (JWST) è un osservatorio spaziale internazionale guidato dalla NASA in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l'Agenzia Spaziale Canadese (CSA). È considerato il telescopio più potente mai costruito ed è responsabile di importanti scoperte come questa.
In profonditàCome riferiscono i ricercatori, all'interno del sistema planetario YSES-1, situato nella costellazione della Mosca, a più di 300 anni luce dal pianeta Terra, ci sono due esopianeti molto giovani, vecchi di appena 16,7 milioni di anni, chiamati YSES-1 b e YSES-1 c.
Ciò che rende questi pianeti speciali, sebbene in realtà siano solo uno di essi, è che le loro atmosfere contengono nubi composte da silice , il componente principale della sabbia, che ha rivoluzionato la ricerca sui climi extraterrestri. Questa scoperta rappresenta una nuova pietra miliare nella ricerca sulla formazione e la composizione atmosferica degli esopianeti e apre nuove strade all'esplorazione astronomica.
Queste particelle di silice rimangono sospese nell'atmosfera, in modo simile all'evaporazione e alla condensazione dell'acqua sulla Terra. Ma in questo caso, la sabbia subisce un processo chiamato sublimazione , mediante il quale una sostanza passa direttamente dallo stato solido a quello gassoso senza passare attraverso lo stato liquido.
Questa scoperta non solo dimostra che le condizioni climatiche possono variare notevolmente nel nostro sistema solare, ma fornisce anche nuove informazioni sui processi che si sono verificati nei primi giorni del sistema solare e migliorerà i modelli climatici e chimici utilizzati per interpretare i dati sugli esopianeti.
eleconomista