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Netanyahu a Merz: fermare le esportazioni di armi premia Hamas

Netanyahu a Merz: fermare le esportazioni di armi premia Hamas

VACANZE IN BORSA
pubblicato il 2025-08-08 19:30

Venerdì il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato con il Cancelliere tedesco Friedrich Merz per esprimere il suo disappunto per la decisione di bloccare le esportazioni di armi che potrebbero essere utilizzate nella Striscia di Gaza. Con questo embargo, la Germania sta premiando il terrorismo di Hamas, ha sottolineato l'ufficio di Netanyahu.

/ Abaca Press

"Invece di sostenere la giusta guerra di Israele contro Hamas, che ha portato a termine l'attacco più orribile contro gli ebrei dall'Olocausto, la Germania sta premiando il terrorismo di Hamas imponendo un embargo sulle armi a Israele", ha affermato l'ufficio del primo ministro israeliano in una dichiarazione sulla conversazione.

Ha aggiunto che l'obiettivo di Israele non è quello di prendere il controllo della Striscia di Gaza, ma di liberare i suoi abitanti da Hamas e di istituirvi un governo con un approccio pacifico.

Venerdì mattina presto, il gabinetto di sicurezza israeliano ha adottato un piano per conquistare Gaza City. L'offensiva comporterà lo sfollamento di circa un milione di palestinesi che vi risiedono. La decisione di lanciare una nuova campagna è stata accolta con critiche da molti Paesi del mondo e da settori della società israeliana, tra cui l'opposizione e le famiglie degli ostaggi tenuti nella Striscia di Gaza.

Merz ha affermato che la sospensione delle esportazioni di armi è legata all'espansione dell'offensiva israeliana. Ha sottolineato che le priorità di Berlino rimangono il rilascio degli ostaggi e la negoziazione di un cessate il fuoco, e l'annuncio di una nuova campagna rende più difficile il raggiungimento di questi obiettivi.

Il leader tedesco ha inoltre espresso profonda preoccupazione per le continue sofferenze dei civili nella Striscia di Gaza e ha invitato Israele a migliorare la situazione umanitaria.

La guerra nella Striscia di Gaza è in corso dal 7 ottobre 2023, quando Hamas, che controlla il territorio, ha attaccato il sud di Israele, uccidendo circa 1.200 persone e rapendone 251. Cinquanta ostaggi sono ancora tenuti prigionieri, almeno 28 dei quali sono già morti.

Dall'inizio del conflitto, oltre 61.000 palestinesi sono stati uccisi nelle rappresaglie israeliane. La Striscia di Gaza, devastata dalla guerra, sta affrontando una crisi umanitaria sempre più profonda, tra cui la carestia.

Da Gerusalemme Jerzy Adamiak (PAP)

agg/ ap/

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