Acqua piovana? Non per tutte le piante

I mirtilli la adorano, la lavanda preferisce evitarla. L'acqua piovana, sebbene naturale ed ecologica, potrebbe non essere la scelta giusta per tutte le piante del giardino.
Le cisterne per l'acqua piovana sono ormai una realtà – non c'è da stupirsi, visto l'aumento dei prezzi dell'acqua e la siccità sempre più frequente che ci spinge a raccogliere ogni goccia. L'acqua piovana è dolce, leggermente acida e priva di cloro, il che la rende ideale per la maggior parte delle piante da giardino. Ma non per tutte!
Piante che lo adoreranno
L'acqua piovana è particolarmente apprezzata dalle piante acidofile: ortensie, mirtilli, erica, rododendri e azalee. L'acqua dolce non aumenta il pH del terreno, quindi non è necessario acidificarla con ulteriori preparati. Anche le piante in vaso come spatifilli, felci, zamioculcas, maranta e calathea ne trarranno beneficio: l'acqua piovana non lascia striature bianche sulle foglie, a differenza dell'acqua dura del rubinetto.
Meglio stare attenti
Non tutte le piante gradiscono essere annaffiate con l'acqua piovana. Particolare attenzione va prestata alle specie che prediligono terreni alcalini, ovvero con un pH più elevato. Tra queste, lavanda, rosmarino, salvia comune, viburno, lillà, gelsomino e alcune piante perenni, come il garofano da giardino o l'auricola. Annaffiarle troppo spesso con l'acqua piovana può compromettere l'assorbimento di calcio e magnesio. Questo si manifesta con lo scolorimento delle foglie, una crescita stentata e una fioritura più debole.
Nota: non tutta l'acqua piovana è adatta all'uso! L'acqua piovana che scorre dai tetti ricoperti di cemento-amianto o dalle grondaie molto sporche può contenere sostanze nocive. Vale anche la pena ricordarsi di utilizzarla man mano che viene utilizzata: l'acqua che ristagna in un bidone per troppo tempo può diventare un terreno fertile per alghe e batteri.
SONO
Aggiornato: 06/09/2025 09:57
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