I bambini prematuri soffrono in silenzio: risultati scioccanti da uno studio sul dolore neonatale

Si scopre che, nonostante i neonati possano rispondere agli stimoli dolorosi subito dopo la nascita, il loro cervello non è ancora pronto per comprenderli appieno o per viverli emotivamente come fanno gli adulti.
Il neurobiologo Professor Lorenzo Fabrizi spiega che il dolore è un fenomeno complesso, che comprende tre aspetti: fisico, emotivo e cognitivo. Negli adulti, tutti questi elementi sono collegati tra loro da una rete cerebrale ben sviluppata, chiamata connettoma del dolore. Tuttavia, nei bambini più piccoli, questa rete è ancora in fase di formazione.
Sono stati analizzati quasi 400 cervelli di bambiniLo studio ha utilizzato la risonanza magnetica avanzata per analizzare il cervello di oltre 370 neonati e bambini prematuri, alcuni dei quali erano ancora nell'utero (dalla 32a settimana di gravidanza), consentendo ai ricercatori di monitorare come specifiche regioni cerebrali correlate al dolore maturassero in fasi prima e dopo la nascita.
Il team di ricerca si è concentrato su tre funzioni chiave dell'elaborazione del dolore:
- sensoriale-discriminativo (localizzazione e intensità del dolore),
- affettivo-motivazionale (reazione emotiva al dolore),
- cognitivo-valutativo (comprensione e interpretazione consapevoli).
I risultati hanno mostrato che le strutture responsabili della percezione del dolore maturano fisicamente intorno alla 34a-36a settimana di gravidanza. Tuttavia, gli elementi emotivi non si sviluppano prima della 38a settimana, e la capacità di elaborare e interpretare consapevolmente il dolore non raggiunge la maturità prima della 42a settimana.
I neonati non si abituano al doloreQuesta scoperta mette seriamente in discussione le convinzioni prevalenti sulla percezione del dolore nei neonati e potrebbe cambiare la pratica clinica in neonatologia. Il Professor Fabrizi avverte che i neonati prematuri, il cui sistema nervoso non è ancora maturo, potrebbero essere particolarmente vulnerabili al dolore ripetuto associato alle procedure mediche, poiché non hanno ancora la capacità di adattarsi o di sviluppare una resilienza psicologica.
Una precedente ricerca condotta da questo team nel 2023 ha dimostrato che i neonati prematuri non si abituano al dolore e che le loro reazioni ai successivi stimoli dolorosi non si indeboliscono nel tempo. Nuovi dati aiutano a capire perché ciò accada: la mancanza di reti emotive e cognitive sviluppate impedisce ai neonati di "familiarizzare" con il dolore.
Le conclusioni sono chiare. I neonati prematuri potrebbero soffrire di più e più a lungo di quanto si pensasse in precedenza, e un'assistenza medica responsabile dovrebbe tenere conto delle loro esigenze specifiche. Un'attenta pianificazione delle procedure e un'adeguata gestione del dolore possono svolgere un ruolo fondamentale nella protezione del loro cervello in via di sviluppo.
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Wprost