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Quando un subappaltatore può esigere dall'investitore il deposito cauzionale detratto?

Quando un subappaltatore può esigere dall'investitore il deposito cauzionale detratto?

La garanzia dei crediti in un contratto di costruzione riveste un'importanza significativa nel processo di investimento. Garantire i crediti per la corretta esecuzione del contratto e i diritti derivanti dalla garanzia per vizi e qualità è fondamentale. Le parti possono avvalersi di diverse tipologie di garanzia, sia quelle regolamentate dalla legge che quelle derivanti dalla prassi commerciale. Una garanzia frequentemente utilizzata è il cosiddetto deposito cauzionale, utilizzato soprattutto nei contratti di subappalto. Nei modelli di subappalto utilizzati, gli appaltatori generali spesso regolano la costituzione di tale deposito cauzionale deducendo o trattenendo parte del compenso dovuto al subappaltatore fino alla scadenza di un periodo specificato, ad esempio la scadenza dei periodi di garanzia di qualità. Come dimostrato da una delle più recenti sentenze della Corte Suprema (sentenza della Corte Suprema del 20 settembre 2024, II CSKP 1384/22, Lex n. 3758347), il modo in cui sono formulate le disposizioni che riservano il deposito cauzionale nel contratto di subappalto può tradursi in crediti del subappaltatore nei confronti dell'investitore.

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