Influenza aviaria: 17 paesi revocano l'embargo sul pollo brasiliano

Il Ministero dell'agricoltura e dell'allevamento (Mapa) ha dichiarato martedì 24 che 17 paesi hanno già rimosso le restrizioni all'importazione di carne di pollame dal Brasile dopo lo scoppio dell'influenza aviaria nel comune di Montenegro (RS).
Al momento, Algeria, Bolivia, Bosnia-Erzegovina, Egitto, El Salvador, Iraq, Giappone, Lesotho, Libia, Marocco, Myanmar, Montenegro, Paraguay, Repubblica Dominicana, Sri Lanka, Vanuatu e Vietnam hanno rimosso le restrizioni all'esportazione di carne di pollo brasiliana.
La situazione attuale relativa alle restrizioni sulle esportazioni di carne di pollame brasiliana è la seguente:Sospensione totale delle esportazioni di carne di pollame da Brasile: Albania, Argentina, Canada, Cile, Cina, Filippine, India, Macedonia del Nord, Malesia, Mauritania, Pakistan, Perù, Timor Est, Unione Europea e Uruguay.
Sospensione limitata allo stato di Rio Grande do Sul: Sudafrica, Angola, Arabia Saudita, Armenia, Bahrein, Bielorussia, Kazakistan, Corea del Sud, Cuba, Kuwait, Messico, Namibia, Oman, Kirghizistan, Regno Unito, Russia, Tagikistan, Turchia e Ucraina.
Sospensione limitata al comune del Montenegro (RS): Qatar, Emirati Arabi Uniti e Giordania.
Sospensione limitata a zone: Hong Kong, Mauritius, Nuova Caledonia, Saint Kitts e Nevis, Singapore, Suriname e Uzbekistan. Il riconoscimento di zone specifiche è definito regionalizzazione, come previsto dal Codice Terrestre dell'Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (OMS) e dall'Accordo sulle Misure Sanitarie e Fitosanitarie (SPS) dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC).
Secondo Mapa, il Ministero rimane in contatto con le autorità sanitarie dei Paesi importatori, fornendo tutte le informazioni tecniche necessarie sul caso. Il Ministero ha inoltre dichiarato la fine dello stato di emergenza zoosanitaria nel comune di Montenegro, nello stato di Rio Grande do Sul, a causa dell'influenza aviaria.
Il 16 maggio era stata pubblicata la dichiarazione dello stato di emergenza per l'IAAP, valido per 60 giorni, per un raggio di 10 km attorno al focolaio rilevato della malattia.
Con la fine del periodo di vuoto sanitario e senza nuovi episodi, il Brasile ha completato tutte le azioni sanitarie richieste e ha informato l'OMS, riacquistando ancora una volta lo status di paese indenne da malattia.
CartaCapital