Moraes vota per rilasciare i processi di revisione dell'intera vita dell'INSS

Il ministro della Corte Suprema Federale (STF), Alexandre de Moraes, ha votato venerdì (6) per sbloccare l’esame dei casi riguardanti la cosiddetta “revisione a vita” dell’INSS, paralizzati da circa due anni a causa della contraddizione tra le decisioni della Corte del 2022 e del 2024 in materia.
La sperimentazione si svolgerà in plenaria virtuale e si concluderà venerdì prossimo (13). La revisione dell'intero ciclo vitale garantisce ai beneficiari la possibilità di utilizzare tutti i contributi previdenziali versati all'INSS nel periodo anteriore al luglio 1994 ai fini del calcolo delle prestazioni pensionistiche.
Moraes è il relatore del ricorso dell'INSS sulla questione e ha difeso l'applicazione della decisione emessa dalla Corte nel marzo 2024, che ha annullato la revisione . Nel 2022, la STF ha riconosciuto che il beneficiario poteva scegliere il criterio di calcolo più vantaggioso. Tuttavia, tale decisione non è entrata in vigore, poiché l'INSS ha presentato ricorso.
Nel luglio 2023, Moraes ha sospeso l'iter di tutti i casi fino alla decisione definitiva del Tribunale. Nella decisione dello scorso anno, la STF ha convalidato il fattore di previdenza sociale, stabilito dalla legge 9.876/99, che mira a incoraggiare i contribuenti a lavorare più a lungo.
Nel settembre 2024, la Corte Suprema ha confermato la decisione respingendo i ricorsi che chiedevano l'esclusione della tesi nei casi di pensionati che avevano presentato ricorsi per rivedere l'intera vita fino al 21 marzo 2024, data della sentenza degli ADI 2110 e 2111.
Venerdì scorso (6), Moraes ha sostenuto che, pur non essendo la soluzione più vantaggiosa per i pensionati, la decisione del 2024 dovrebbe essere applicata per consentire l'elaborazione dei casi. Durante il processo presso la Corte Suprema degli Stati Uniti (STF), si era espresso a favore della revisione dell'intera vita, ma è stato respinto al voto.
Se prevarrà il nuovo voto del relatore, non saranno interessati i pensionati che hanno ottenuto decisioni favorevoli entro il 5 aprile 2024, siano esse definitive o provvisorie.
Nel parere si è ribadito anche che i beneficiari non dovranno restituire le somme percepite dopo le decisioni definitive e provvisorie sottoscritte fino al 5 aprile 2024, data di pubblicazione del verbale del processo che ha ribaltato la tesi della revisione dell'intera vita.
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