XTB afferma che le obbligazioni Novobanco si apprezzano con la vendita al gruppo BPCE

Il Groupe BPCE, il secondo gruppo bancario francese, ha annunciato di recente l'acquisizione di Novobanco per 6,4 miliardi di euro, con conseguenti forti ripercussioni sul mercato del debito, sostengono gli analisti della società di brokeraggio XTB.
Novobanco non è quotata in borsa e per questo motivo XTB ha fatto ricorso all'analisi del comportamento del mercato obbligazionario per valutare l'impatto di questo annuncio.
Secondo XTB, le obbligazioni subordinate e senior dell'istituto portoghese hanno registrato un immediato apprezzamento, riflettendo la percezione di un minor rischio di credito e una maggiore fiducia degli investitori nella stabilità dell'azienda.
Una delle reazioni più evidenti all'annuncio dell'acquisto è stata la riduzione dello spread delle obbligazioni subordinate Tier 2 (T2) emesse da Novobanco. "Spicca l'emissione con cedola del 9,875% e un valore di 500 milioni di euro, il cui spread rispetto alle obbligazioni equivalenti di BPCE è diminuito di 15 punti base (bps), attestandosi a circa 52 bps", afferma XTB.
“Questo movimento è stato guidato da due fattori: un restringimento di 10 punti base negli spread di Novobanco e un allargamento di 5 punti base nei titoli obbligazionari BPCE”, spiegano gli analisti.
La tendenza indica una convergenza completa man mano che si avvicina il completamento dell'operazione di acquisizione.
Moody's ha recentemente alzato il rating delle obbligazioni T2 di Novobanco a Baa3, conferendo loro lo status di investment grade e potenzialmente aprendo l'accesso a indici di debito più completi. Inoltre, l'integrazione in BPCE, che vanta rating più elevati (Baa2, BBB, BBB+), potrebbe indurre ulteriori revisioni positive nella valutazione del rischio di credito.
XTB sottolinea che negli ultimi anni Novobanco ha subito una profonda ristrutturazione. Dopo un decennio di adeguamenti, la banca vanta ora un profilo creditizio significativamente più stabile. Il primo utile di Novobanco è stato registrato nel 2021, con una redditività mantenuta fino al 2024.
Si è assistito a un'evoluzione da perdite di 1,3 miliardi nel 2020 a utili di 745 milioni nel 2024.
Il CET1 ratio del 16% nel primo trimestre del 2025 ha superato la media del settore (15,3%) e ha superato di circa 630 milioni di euro l'obiettivo minimo del 13%.
"Il buffer MDA (CET1) del 5,9% supera la media del settore del 4,1%", secondo XTB.
«La solida presenza sul mercato domestico rafforza la fiducia degli investitori», aggiunge la società di intermediazione, affermando che Novobanco detiene una quota del 14% nel credito aziendale, del 6% nel credito personale e del 9% nei depositi.
Prospettive positive per il futuro
La vendita di Novobanco a BPCE rappresenta non solo un cambiamento nel controllo azionario, ma anche un rafforzamento della credibilità istituzionale e finanziaria dell'istituto.
"Questo rafforzamento è supportato dai miglioramenti ricevuti attraverso i rating, che riflettono i risultati costanti raggiunti", afferma XTB.
"Si prevede che, entro il 2026, Novobanco allineerà i suoi spread sul debito a quelli di BPCE, a vantaggio sia degli attuali detentori di debito sia dei futuri investitori in asset portoghesi con rischio controllato e potenziale apprezzamento", sottolinea inoltre la società di intermediazione.
Da parte sua, "BPCE ha dimostrato risultati solidi e una crescita sostenibile. La banca ha registrato un aumento del fatturato del 10% su base annua, l'EBT è aumentato del 7%, sebbene il risultato netto del gruppo sia stato inferiore rispetto all'anno precedente a causa di un'imposta aggiuntiva versata al Governo", aggiunge.
In termini di liquidità, tutti i parametri del gruppo restano al di sopra dei requisiti minimi, sottolinea XTB.
“L’integrazione di Novobanco appare quindi un valore aggiunto per la continua crescita del gruppo BPCE”, conclude la società di intermediazione.
jornaleconomico