È morto a 88 anni il critico cinematografico italiano Goffredo Fofi

È morto venerdì (11), all'età di 88 anni, l'intellettuale Goffredo Fofi, uno dei più noti critici cinematografici e scrittori della cultura e della stampa italiana.
La notizia è stata diffusa dalla famiglia dell'italiano, che non ha rivelato la causa del decesso né i dettagli del funerale.
Nel corso della sua carriera, Fofi ha lavorato per diverse case editrici nel paese europeo, tra cui Einaudi e Feltrinelli, ed è stato considerato un intellettuale pubblico indipendente che non aderiva a scuole di pensiero liberali o conservatrici, ma seguiva la sua strada.
Raggiunse la notorietà grazie alla sua carriera di attivista della sinistra italiana nel corso del XX secolo, scrivendo regolarmente recensioni per Internazionale.
Nato in Umbria il 15 aprile 1937, Fofi parte a 18 anni per Palermo per seguire le lotte del filosofo e attivista antimafia Danilo Dolci, ispirato dal pacifismo gandhiano, per la liberazione dei disoccupati e dei meno fortunati.
Nella prima metà degli anni '60 si trasferì a Parigi e lavorò per la rivista cinematografica Positif. Già saggista, giornalista e critico di cinema, letteratura e teatro, tornò in Italia anni dopo e fondò i "Quaderni Piacentini" con Piergiorgio Bellocchio e Grazia Cherchi.
In questo periodo Fofi fu vicino anche ai movimenti studenteschi e alla sinistra extraparlamentare e divenne uno degli intellettuali e critici italiani più noti, anche per i suoi studi e le sue rivalutazioni di Totò, al quale dedicò il saggio del 1977 "Totò. L'uomo e la maschera".
In seguito ha fondato diverse riviste, da "Ombre rosse" a "Lo Straniero", che ha pubblicato fino alla fine del 2016, è diventato collaboratore di diversi quotidiani, da "Avvenire" a "Il Manifesto", "L'Unità" e "Il Sole24 Ore", e ha scritto decine di libri.
L'italiano ha parlato ampiamente di cinema, con particolare sensibilità e attenzione all'influenza dell'arte sull'azione politica e sul pensiero collettivo.
In una delle sue opere più recenti, "Breve storia del cinema militante", pubblicata nel 2023, Fofi ha scritto di come i film dei più famosi registi attivisti degli anni '60, tra cui il regista francese Chris Marker, abbiano attratto un pubblico giovane "assetato di conoscenza e comprensione", sia militante che di altro tipo.
Il ministro della Cultura italiano Alessandro Giuli ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa dell'intellettuale, sottolineando che "con il suo lavoro di promotore e organizzatore culturale, Goffredo Fofi ha avuto un impatto profondo come pochi altri sul dibattito italiano contemporaneo, sollevando questioni di grande interesse attraverso un approccio che apre a nuovi significati".
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfred, ha definito Fofi una "voce lucida della nostra cultura, radicale e sempre controcorrente". "Amico di Napoli e dei napoletani, è stato decisivo nel restituire a Totò la meritata grandezza. Una guida rara, di cui sentiremo profondamente la mancanza", ha concluso.
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Goffredo Fofi è uno degli intellettuali più noti del Paese
Foto: ANSA / Ansa - Brasile
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