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Il motore ancora vivo di Eco

Il motore ancora vivo di Eco

Il grande merito dello scrittore italiano Umberto Eco (1932-2016) fu quello di aver trovato un punto di incontro tra l'erudizione accademica e la formula romanzesca di grande appeal. I due aspetti della sua vita si completavano a vicenda. Mentre portava all'università ciò che il "mondo" aveva da offrire – fumetti, film hollywoodiani, scandali politici –, con i suoi romanzi offrì al mondo un assaggio dei dettagli enciclopedici della sua ricerca erudita.

La sua formazione di medievalista si è sviluppata parallelamente a quella di lettore onnivoro di tutti i generi letterari. È dalla combinazione di questi due piani che è emerso il suo peculiare modo di produrre.

In letteratura, Eco ha esordito come autore di libri per bambini negli anni '60. La svolta arrivò con Il nome della rosa (1980), un romanzo poliziesco ambientato nel 1327 in un monastero benedettino.

Due decenni dopo, Eco torna al Medioevo con Baudolino (2000), un romanzo d'avventura ricco di dettagli luminosi e situazioni bizzarre, ora ripubblicato in Brasile. Il tono, fin dall'inizio, ci trasporta in un altro mondo, un'altra testimonianza della realtà: "Quel mercoledì mattina, 14 aprile dell'anno del Signore 1204, cioè seimilasettecentododici dall'inizio del mondo, come si usava calcolare a Bisanzio, era già il secondo giorno da quando i barbari avevano preso possesso di Costantinopoli".

Baudolino. Umberto Eco. Tradotto da Marco Lucchesi. Record (460 pagine, R$ 70,90) – Acquista su Amazon

Il protagonista è Baudolino, un giovane contadino adottato dall'imperatore Federico Barbarossa, il cui potere e le cui risorse gli permettono di esplorare territori su una scala senza precedenti. Dalla religione ai viaggi per mare, passando per cronache e leggende, Baudolino funge da punto focale per le più svariate sovrapposizioni storiche.

«L’invenzione di Baudolino», scrive Eco durante una battaglia, «che avrebbe dovuto annebbiare gli animi degli assedianti, annebbiava quelli degli assediati: i balestrieri cercarono di gettarsi, ma appena toccarono terra gli alessandrini furono lì a colpirli in testa con i bastoni; una torre prima si inclinò e poi crollò, diffondendo le fiamme tra la cavalleria del vescovo».

Utilizzando il ruolo principale di Baudolino – un Forrest Gump del Medioevo o un Don Chisciotte ante litteram – Eco copre un territorio enorme, mescolando fatti e fantasia con una trama che va dalla Sacra Sindone alle Crociate.

Proprio per questo ritmo vertiginoso è necessario capire fin dalla prima pagina qual è il campo d'azione di Eco: egli vuole portare il lettore in un viaggio senza grandi legami o ancoraggi, in un volo della fantasia che si nutre di fatti, ma non si sottomette ad essi.

Allo stesso tempo, è innegabile che il background accademico dell'autore sia un fattore determinante nell'esperienza di lettura dei suoi romanzi. Il lettore confida che non si tratti di qualcosa di frivolo – per quanto fantasioso possa essere – ovvero che dietro le sue storie ci sarà sempre una sorta di struttura affidabile.

Al di là di tutti gli elementi, ciò che rimane – nel caso del libro Baudolino – è la solidità di una storia dinamica e ben narrata, con personaggi accattivanti e pittoreschi. La determinazione definitiva del destino di Baudolino è sempre in sospeso, pagina dopo pagina.

Se oggi è alla distruzione di Milano, come ieri era alla costruzione di Alessandria, chi può dire dove sarà domani? È in questo "non sapere" – questo spazio in cui molte cose sono possibili, anche se non probabili – che Eco ha collocato il motore della sua narrativa, che continua a muoversi ancora oggi.

VETRINA

Vento Leste Editora ha lanciato la collana Rosa Brava , dedicata ad opere che esplorano le problematiche e le storie femminili, in particolare quelle vissute nel XXI secolo. I primi tre titoli sono delle brasiliane Ana Dalle Vedove, Juliana Corsi e Juliana Monteiro. In Uma Delicada Coleção de Absências (Companhia das Letras, 288 pagine, R$69,90), Aline Bei rivisita i suoi temi – maternità, infanzia e ricordi – ma cambia il modo in cui racconta. L'impaginazione, con ampi margini e linee corte, riflette la sua ricerca formale. Pubblicato nel 1952, "L'uomo invisibile" (574 pagine, R$ 79,90), di Ralph Ellison (1914-1994), è diventato un classico. Il protagonista del romanzo, che José Olympio sta rimettendo in libreria, è un giovane afroamericano che emigra dal razzista Sud degli Stati Uniti in cerca di opportunità a New York.

Pubblicato nel numero 1368 di CartaCapital , il 2 luglio 2025.

Questo testo appare nell'edizione cartacea di CartaCapital con il titolo "Il motore ancora vivo di Eco"

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