"Senza la donazione, oggi non sarebbe qui": le storie di bambini e adolescenti che hanno ricevuto un trapianto

Nella settimana in cui si è celebrata la Giornata mondiale del paziente trapiantato, il Ministero della Salute ha annunciato un traguardo storico: per la prima volta, il Brasile ha superato il traguardo dei 30 mila trapianti eseguiti in un solo anno.
Nonostante i progressi, l'attesa è ancora lunga. Secondo l'Associazione Brasiliana per i Trapianti di Organi (ABTO), nell'ultimo sondaggio nel Paese erano 1.273 i minori in attesa di un organo.
Il numero di questa domenica di Fantástico (6) ha raccontato storie di bambini e adolescenti che hanno ricevuto un organo trapiantato. Guarda il video qui sopra.
A 13 anni, Ana Luiza ha dovuto affrontare una battaglia fin dai primi giorni di vita. Con la diagnosi di cardiomiopatia dilatativa, il suo cuore è cresciuto senza più la forza di battere. L'anno scorso, le sue condizioni sono peggiorate.
"Non riuscivo nemmeno a farmi la doccia da sola", ricorda.
La notizia che avrebbe avuto bisogno di un trapianto fu uno shock per la famiglia. Ma la fede rimase. E la speranza arrivò da lontano: il cuore compatibile si trovava ad Araguaína, nel Tocantins, a più di 2.000 chilometri da San Paolo. Il trasporto, effettuato in jet privato ed elicottero, fu possibile grazie alla donazione di imprenditori anonimi.
"È stato il cuore catturato più lontano nella storia di InCor", ha detto il padre di Ana.
Pietra, di soli quattro anni, è stata la prima bambina in Brasile a ricevere un trapianto di polmone completo nella sua fascia d'età. L'intervento è durato 14 ore ed è riuscito.
"Mi calzava a pennello", ha detto il medico curante.
La bambina è rimasta in lista d'attesa per nove mesi.
"Senza la donazione, oggi non sarebbe qui", ha detto il padre emozionato.
Gabriel ha trascorso due anni e sette mesi aspettando un cuore. Dopo cinque tentativi falliti, finalmente ha ricevuto l'organo.
"Ha avuto tre infarti. Vedere tutto questo e non poter fare nulla è stato disperato", ha detto sua madre.
Oggi Gabriel si sta riprendendo e sogna il futuro:
“Cuore nuovo, vita nuova”.
Nonostante i progressi, i numeri sono ancora preoccupanti. Nel 2024, 725 bambini e adolescenti sono stati inseriti in lista d'attesa per il trapianto, ma sono state eseguite solo 555 procedure. Il rifiuto della famiglia rappresenta ancora un ostacolo importante: circa il 45% delle famiglie non autorizza la donazione.
"Una sola persona può salvare fino a otto vite. La consapevolezza è essenziale", afferma la Dott.ssa Estela.
La sfida è ancora più grande per i minorenni. Nel caso dei bambini con problemi cardiaci, il 29% muore prima di ricevere un trapianto. L'attesa media varia da quattro mesi a un anno, un tempo che spesso non esiste.
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