Costa nega l'indifferenza dell'UE su Gaza e chiede il dialogo con Israele

Il presidente del Consiglio europeo, António Costa, ha affermato che l’Unione europea (UE) “non dovrebbe rimanere impassibile” di fronte alla situazione umanitaria a Gaza, di fronte all’offensiva israeliana, difendendo il dialogo con “l’amico” Israele per raggiungere un cessate il fuoco.
"Non dobbiamo restare impassibili e dobbiamo avviare un dialogo con Israele e confrontarci con Israele con i dati oggettivi del rapporto [europeo] e cercare di convincere Israele a fare ciò che deve fare: accettare il cessate il fuoco, consentire che gli aiuti umanitari raggiungano la popolazione di Gaza, garantire che i nuovi coloni illegali in Cisgiordania vengano fermati, mentre allo stesso tempo continuiamo, ovviamente, a dire che Hamas deve, incondizionatamente, rilasciare gli ostaggi", ha affermato António Costa.
Intervenendo alla conferenza stampa al termine di una riunione del Consiglio europeo a Bruxelles, il leader dell'istituzione che riunisce i capi di stato e di governo dell'UE ha affermato: "Per quanto riguarda Israele, come sapete, Israele è un amico, ma con gli amici dobbiamo essere franchi, aperti e chiari".
"Abbiamo un accordo di associazione [tra l'UE e Israele] e, ai sensi dell'articolo 2 di questo accordo, entrambe le parti devono rispettare determinati valori. Nessuno può ignorare ciò che vediamo in televisione e ciò che leggiamo sulla stampa: la situazione umanitaria a Gaza è totalmente inaccettabile", ha affermato l'ex Primo Ministro portoghese.
Sottolineando la "sistematica violazione dei diritti umani a Gaza da parte di Israele", António Costa ha sottolineato che, dopo l'incarico ricevuto durante l'incontro, il capo della diplomazia dell'UE valuterà i prossimi passi riguardanti l'accordo di associazione tra Bruxelles e Tel Aviv. "Nel frattempo, parleremo con Israele", ha sottolineato António Costa, ricordando che, nonostante le diverse prospettive sul conflitto tra Israele e il gruppo islamista Hamas, "c'è un momento in cui la situazione è cambiata" e, ora, "l'Unione non può rimanere impassibile".
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