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Il Brasile non registra nuovi casi e si dichiarerà libero dall'influenza aviaria

Il Brasile non registra nuovi casi e si dichiarerà libero dall'influenza aviaria

Il Brasile si dichiarerà ufficialmente libero dall'influenza aviaria mercoledì (18), dopo la fine del vuoto sanitario di 28 giorni intercorso dopo la conferma di un caso di malattia in un allevamento commerciale in Montenegro (RS).

La notizia è stata confermata alla CNN dal Segretario del Commercio e delle Relazioni Internazionali del Ministero dell'Agricoltura e dell'Allevamento (Mapa), Luis Rua.

Durante il periodo di vuoto sanitario, non sono stati registrati nuovi casi negli allevamenti commerciali brasiliani, il che, secondo i protocolli dell'Organizzazione mondiale per la salute animale (OMS), consente al Paese di riacquistare lo status di indenne da malattie.

Durante il periodo in questione sono stati registrati solo casi tra gli uccelli selvatici e quelli di sussistenza.

Secondo il Segretario, il primo passo sarà quello di informare formalmente l'OMS. Il Brasile avviserà poi tutti i Paesi che hanno imposto restrizioni all'importazione di carne di pollo brasiliana, chiedendo che le sospensioni vengano revocate in base al nuovo stato sanitario.

Da quando è stata confermata l'epidemia nel Rio Grande do Sul, oltre 40 mercati hanno annunciato qualche tipo di restrizione sul pollame brasiliano. Sebbene il vuoto sanitario terminerà solo mercoledì, il governo ha avviato trattative con i partner commerciali fin dal primo giorno successivo all'inizio dell'epidemia.

Ad esempio, Messico e Russia avevano già adottato misure di regionalizzazione, ovvero restrizioni limitate allo Stato interessato, ancor prima che il Brasile annunciasse ufficialmente di essere esente dall’influenza aviaria.

L'obiettivo del governo nei negoziati con i Paesi che ancora mantengono l'embargo è proprio quello di ricercare la regionalizzazione delle sospensioni o, nella migliore delle ipotesi, la rimozione totale delle restrizioni .

Restrizioni sul pollo brasiliano

Nonostante le restrizioni imposte da questi Paesi e l'impatto diretto sulle tasche dei produttori, il Ministero dell'Agricoltura non è stato colto di sorpresa dall'influenza aviaria.

La valutazione all'interno del governo è che, nonostante la conferma della presenza del virus in una creazione commerciale, il Ministero era già preparato alla situazione.

Il virus dell'influenza aviaria non è una novità: è già stato rilevato in altre regioni del mondo, come Asia, Africa ed Europa settentrionale. In Brasile, era già stato identificato in uccelli selvatici e di sussistenza. Nel Vecchio Continente, solo nel 2025, sono stati registrati più di 200 casi.

La percezione sulla mappa era che sarebbe stata solo questione di tempo prima che l'influenza aviaria raggiungesse anche un allevamento commerciale brasiliano.

Il Ministero aveva già elaborato misure precauzionali. Dal 2023, il governo presta particolare attenzione alla questione.

Sono stati firmati accordi di regionalizzazione con Paesi come Giappone, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Filippine, mercati importanti per la bilancia commerciale del settore.

L'accordo con il Giappone, ad esempio, è stato firmato a marzo.

Questi accordi consentono la regionalizzazione delle potenziali sospensioni delle esportazioni, contribuendo a evitare impatti economici più ampi sui produttori.

CNN Brasil

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