Le cellule che proteggono il cervello rispondono in modo diverso alle lesioni a seconda dell'età

La microglia è una cellula del sistema nervoso centrale che svolge un ruolo essenziale nella difesa immunitaria del cervello, combattendo infezioni e agenti patogeni. Dato il contributo vitale di queste cellule, un team di ricerca internazionale guidato da Vanessa Coelho-Santos, ricercatrice dell'Università di Coimbra (UC), ha cercato di comprenderne il comportamento nel corso della vita, dalla nascita all'invecchiamento.
Gli scienziati hanno scoperto che, con l'avanzare dell'età, la microglia cambia e si comporta in modo diverso di fronte a lesioni cerebrali. Ritengono che i risultati di questa ricerca potrebbero aprire la strada ad approcci terapeutici personalizzati in base all'età e al tipo di lesione cerebrale.
"In questo studio, utilizzando un modello animale, abbiamo utilizzato un laser ad alta precisione per causare danni localizzati al tessuto cerebrale e, con la stessa potenza, simulare lesioni vascolari che bloccano temporaneamente il flusso sanguigno. Questo ci ha permesso di confrontare le risposte della microglia a diversi tipi di lesioni nel corso della vita, concludendo che l'età ha un impatto significativo sulla morfologia e sulla dinamica della microglia in risposta a diversi tipi di lesioni cerebrali", spiega Vanessa Coelho-Santos.
"Questa variabilità aiuta a spiegare le diverse vulnerabilità che si verificano nel corso della vita, come i meccanismi associati alle malattie neuroevolutive, quando si verifica una risposta infiammatoria nelle prime fasi della vita, nonché i deficit di risposta in età avanzata", aggiunge il ricercatore del Center for Biomedical Imaging and Translational Research (CIBIT) dell'Institute of Nuclear Sciences Applied to Health (ICNAS) presso l'UC.
Sebbene la microglia sia fondamentale per il funzionamento del cervello, diversi aspetti del suo comportamento nel tempo rimangono sconosciuti. È in questo contesto che Vanessa Coelho-Santos, insieme a un team del Seattle Children's Research Institute, ha studiato "l'evoluzione morfologica e funzionale di queste cellule, dalla nascita alla vecchiaia".
Il team di ricerca ha anche cercato di "caratterizzare la risposta della microglia a due forme di danno localizzato, in diverse età nel corso della vita, un aspetto che finora è rimasto poco esplorato", afferma il neuroscienziato.
Pertanto, questo studio, ora pubblicato sulla rivista scientifica Cell Reports, rivela che, in età adulta, la microglia è piuttosto efficace nel rispondere alle lesioni. Nel periodo neonatale – i primi 28 giorni di vita – sebbene sia più dinamica, mostra una reazione ritardata ed esagerata alle lesioni. Con l'avanzare dell'età, la microglia perde complessità e risponde alle lesioni più lentamente. "Comprendendo come la microglia è distribuita e agisce nella difesa cerebrale nelle diverse fasi della vita, crediamo di poter, in futuro, creare terapie più personalizzate", conclude Vanessa Coelho-Santos.
Questa ricerca è stata sviluppata utilizzando una tecnica di imaging all'avanguardia chiamata microscopia a due fotoni, che consente di acquisire immagini ad alta risoluzione del cervello nel tempo.
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