Lettere al direttore

Riforma dello Stato: qual è il posto della salute?
Semplice curiosità, che è già tanta. Il quotidiano PÚBLICO di oggi parla della riforma dell'istruzione come dell'inizio di una riforma complessiva dello Stato, che sarà completata entro la metà del prossimo anno. In altre parole: un anno di lavoro per il ministro, Gonçalo Matias, e i suoi due segretari di Stato, che, sulla stessa lunghezza d'onda, colgono l'occasione per pubblicare un quasi-manifesto d'intenti per la suddetta riforma. La parola chiave è "interoperabilità", il che suggerisce che essa attraverserà lo Stato "dall'inizio alla fine", in un modo non implosivo ma piuttosto riformatore. Sarà così? Il passato non consiglia di credere nelle intenzioni, ma vedremo. La domanda posta nel titolo rimane: che dire dell'assistenza sanitaria? Dove si collocherà nella scala di attuazione di questo desiderio? Alla fine? In un'epoca in cui l'"ideologia" è onnipresente, ma in cui quasi tutti "vogliono tenerla lontana" dai fatti – non dal discorso programmatico – spero davvero che entrambe le parti siano d'accordo. Ma con un ministero, la Salute – in cui perfino un candidato ammiraglio lo sceglie come uno dei tre pilastri dei problemi del Portogallo – e un direttore esecutivo, vediamo come "interagisce" e dove si collocherà nella scala di azione del nuovo "meraviglioso" ministero.
Fernando Cardoso Rodrigues, Porto
João Miguel Tavares, il regista
Il genocidio del popolo palestinese è così globale che ogni via per attirare l'attenzione su questo orrore deve essere sfruttata. L'appello all'attenzione che ha avuto luogo al Teatro D. Maria II, che ha portato João Miguel Tavares a considerare un "atteggiamento narcisistico, immodesto e inutile" (PÚBLICO, 31 luglio), si inserisce in questo contesto. È difficile capire dove risiedano il narcisismo e l'immodestia, poiché l'inutilità di fronte alle lunghe braccia del potere israeliano è accettabile. In base a questo ragionamento, le notizie televisive e cartacee meritano queste precisazioni. Qual è il palcoscenico per discutere di questo genocidio? João Miguel Tavares ha già considerato l'ONU un'organizzazione inutile. È Tel Aviv? João Miguel Tavares a volte si presenta come un regista eccellente.
Ademar Costa, Póvoa de Varzim
Protesta contro il genocidio a Gaza
In risposta all'articolo di João Miguel Tavares sulla posizione del Teatro Nacional D. Maria sul genocidio in corso a Gaza, cito Edmund Burke: "Nessuno commette un errore più grande che non fare nulla perché può fare solo poco".
Eduardo Marques, Porto
Mobilità portoghese
Nella stessa settimana in cui Carlos Oliveira ha annunciato su LinkedIn che sarebbe stato il prossimo presidente del consiglio di amministrazione di TAP, Emídio Gomes è stato nominato CEO di Porto Metro. Cosa hanno in comune queste due personalità? Nessuno dei due capisce la minima cosa di trasporti o mobilità. Ma diciamocelo, per cambiare posto in Portogallo, tutto ciò che serve sapere è dove si trova il gate d'imbarco.
Pedro Pinto Teixeira, Bruxelles
CGD: punti negativi in mezzo a tanti profitti?
Abbiamo appreso che CGD ha registrato circa 900 milioni di euro di utili solo nel primo semestre di quest'anno. Si tratta di una cifra astronomica rispetto agli utili bancari storici. Cosa significa per una banca pubblica avere tali utili? Significa che i suoi depositanti hanno pagato cifre straordinarie per i servizi della banca, dato che non vi è stata alcuna riduzione dei costi comparabile. È praticamente una tassa, certamente paragonabile se questo livello di utili, almeno in parte, non è competitivo. Un aspetto negativo per la strategia di CGD.
La banca pubblica dovrebbe regolamentare, rendendo il mercato più competitivo e a vantaggio dei consumatori. Di sicuro non lo sta facendo perché i suoi profitti superano quelli delle banche private. Un altro punto negativo: essendo una banca molto ben gestita e altamente redditizia, perché non attua politiche pubbliche nel settore finanziario, visti i suoi surplus?
Perché non creare una piccola banca, in un partenariato pubblico-privato o in altro modo, ad esempio con la Previdenza Sociale o gli ospedali privati? O con l'Associazione degli Inquilini? Sarebbe vantaggioso per il sistema. Perché non creare un'entità a scopo di lucro o no-profit per catapultare i mercati dei capitali? Porterebbe molti vantaggi. Perché non creare partnership con società finanziarie innovative, note come fintech ? Sarebbe un pioniere della trasformazione in atto ovunque e aiuterebbe il settore a essere leader nel medio termine... Sarebbe meglio se la banca pubblica non si allineasse al cosiddetto neoliberismo estrattivo.
José Elias de Freitas, Lisbona
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