Seleziona la lingua

Italian

Down Icon

Seleziona Paese

Portugal

Down Icon

Opinione: Terremoto elettorale, sinistra e resistenza

Opinione: Terremoto elettorale, sinistra e resistenza

Le ultime elezioni legislative hanno provocato un terremoto nel regime democratico. Mai dalle elezioni per l'Assemblea Costituente dell'aprile 1975 la sinistra nel suo complesso aveva ottenuto una rappresentanza così scarsa in parlamento, ed è scomparsa anche la costante tendenza al bipartitismo degli ultimi cinquant'anni. Oltre alla forte perdita di consensi elettorali concessi ai partiti dell'area plurale della sinistra, fatta eccezione per Livre, il dato più significativo e preoccupante è stato, senza dubbio, la crescita esponenziale di un'estrema destra fondata sul rifiuto dei valori essenziali del Portogallo nati con la Rivoluzione dei Garofani. Ancora più preoccupante: il riconoscimento dell'ambiente che ha prodotto questa situazione e l'inventario delle sue caratteristiche essenziali portano a temere che il nuovo ordine politico non sarà affatto temporaneo. Ne sottolineo cinque caratteristiche. Il primo si riferisce al contesto globale della rapida ascesa dell'estrema destra populista e xenofoba, sostenuta dal territorio di influenza e manipolazione della televisione e dei social network. La seconda presuppone l'instaurarsi, in una società ineguale e instabile, soprattutto in una parte significativa dell'elettorato più dipendente e meno informato, di un arretramento nella lotta sociale e di un clima di disperazione che rende facile preda di quanti alimentano risentimento e paura. Il terzo si traduce in un allontanamento, soprattutto tra i più giovani, dall'accettazione di politiche democratiche di coesione e solidarietà, sostituite da una sopravvalutazione dell'individualismo e della competizione. La quarta caratteristica consiste nel ritiro pubblico della dose di conoscenza del passato che consente di comprendere l'eredità di grandi conquiste politiche e sociali, impedendo la ripetizione di conquiste ed errori. Il quinto punto si riferisce alla preoccupazione, senza risposte adeguate, per l'attuale politica aggressiva e guerrafondaia delle superpotenze e dei loro alleati. Tutto ciò è diventato più evidente nell’ultimo decennio, con la risposta dei partiti di sinistra – qui, come altrove in Europa – spesso fragile, ondivaga e dispersa, con scelte che fanno ben poco per contrastare queste tendenze. Fin dall'inizio, le politiche di cooperazione interpartitica, che dovrebbero basarsi su obiettivi comuni, sono state di breve durata e limitate, a causa della sfiducia o di un confronto distruttivo tra le identità di partito. Inoltre, i partiti della “sinistra della sinistra” hanno fondato la loro attività su una logica sindacale e di protesta, dimensione essenziale che non può escludere la presentazione di alternative strutturali chiare e mobilitanti. A sua volta, il PS, con maggiori responsabilità, ha mantenuto un profilo burocratico e sinuoso, sostenuto da personalità e gruppi, senza proiettare un'idea collettiva di futuro progressista e mobilitante. Tutti però hanno privilegiato il lavoro politico di parte a scapito della pedagogia della cultura critica e della cittadinanza, lasciando così campo libero alla destra. Hanno inoltre trascurato due ambiti fondamentali: l'instabile e pericoloso ordine internazionale e la situazione dei giovani, prestando attenzione ai loro interessi e alle loro lingue. Senza dimenticare l'effettiva minimizzazione, al di fuori dei momenti simbolici, della storia e della memoria come alimento per la democrazia, contro le menzogne ​​e l'oblio propagate dall'estrema destra.

In queste condizioni, e in questa nuova fase che si prevede sarà prolungata, è importante non aspettarsi rapidi e sostanziali cambiamenti in queste tendenze dominanti, poiché purtroppo non avverranno per magia. Tuttavia, la sinistra portoghese ha al suo centro una lunga storia di decenni di resistenza, segnata dalla diffusione di una cultura della solidarietà e di una visione del mondo plurale che aveva al centro le persone, non un gruppo specifico, e la solidarietà, non l'egoismo. Fu anche questa persistente e coraggiosa cultura di resistenza, non solo l'attività politica o la situazione, che permise, come scrisse Sophia, di raggiungere «il giorno iniziale integri e puliti / dove emergemmo dalla notte e dal silenzio». La storia non si ripete, ma può essere un esempio.

asbeiras

asbeiras

Notizie simili

Tutte le notizie
Animated ArrowAnimated ArrowAnimated Arrow