Chega raccomanda al Governo misure urgenti contro la criminalità nel settore agricolo

Giovedì scorso il gruppo parlamentare CHEGA ha presentato al governo una raccomandazione, chiedendo una risposta ferma ed efficace al crescente numero di furti nelle aziende agricole.
In una dichiarazione, il partito ha sottolineato che "secondo i dati del GNR e i rapporti recenti, tra il 2020 e il 2024 si sono verificati più di 8.000 reati, tra cui furti di raccolti, rame, carburante, bestiame e macchinari agricoli, colpendo gravemente regioni come l'Alentejo, il Ribatejo e l'Algarve".
"Questi crimini generano perdite che spesso superano di gran lunga il valore della refurtiva, mettendo a rischio la sostenibilità dell'attività agricola nazionale", ha sottolineato Chega.
Per il partito guidato da André Ventura è necessario procedere con "il rafforzamento della vigilanza sugli intermediari che vendono prodotti agricoli, metalli e macchinari, attraverso un'azione coordinata tra GNR, ASAE e Agenzia delle Entrate".
Chega suggerisce inoltre "l'identificazione elettronica obbligatoria degli animali, la digitalizzazione del processo di segnalazione, lo sviluppo di tecnologie di tracciabilità del sughero e la creazione di incentivi per l'installazione di sistemi di videosorveglianza e di cancelli di sicurezza".
"Queste misure mirano non solo a prevenire i crimini, ma anche a garantire che i responsabili siano ritenuti responsabili e che le proprietà agricole siano protette in modo efficace", ha sottolineato il partito.
Nella dichiarazione, Chega ha anche ritenuto "urgente rivedere il quadro giuridico penale, inasprendo le pene per i reati agricoli e riconoscendo la distruzione delle querce da sughero come reato ambientale".
Il gruppo parlamentare invita quindi il Governo ad agire immediatamente, assumendosi le proprie responsabilità in materia di sicurezza, controllo e sostegno all'agricoltura, e ribadisce il proprio impegno nella difesa del mondo rurale e dei produttori che ogni giorno alimentano il Paese.
jornaleconomico