Fnam chiede alla DGERT di intervenire per riprendere i negoziati

La Federazione nazionale dei medici (Fnam) ha chiesto l'intervento della Direzione generale per l'occupazione e le relazioni sindacali (DGERT) per riprendere le trattative sul contratto collettivo di lavoro, dopo l'interruzione del dialogo con il Ministero della Salute, come annunciato martedì.

In un'intervista con Lusa, la presidente della Fnam, Joana Bordalo e Sá, ha dichiarato che il 1° luglio incontrerà gli enti pubblici imprenditoriali (EPE) del settore sanitario presso la DGERT di Porto per "riavviare questo processo di negoziazione".

"Dato che [la ministra] Ana Paula Martins non ha rispettato le regole della contrattazione collettiva nel 2024, e ora all'inizio del 2025, nonostante la Fnam avesse richiesto questa negoziazione, questa non è stata fatta con la Fnam, e pertanto abbiamo attivato la DGERT affinché il processo di negoziazione avesse inizio, in particolare per quanto riguarda il Contratto collettivo di lavoro", ha affermato.

Il 10 marzo, Fnam ha incontrato il Ministero della Salute per circa due ore. In quell'occasione, il Ministero della Salute ha negato di essere in trattativa con Fnam, sostenendo che si trattasse di una procedura di conciliazione con le unità sanitarie locali in merito alle normative collettive sul lavoro.

Il governo ha firmato un accordo per la rivalutazione delle carriere e degli stipendi medici il 30 dicembre 2024, ma solo con il Sindacato dei Medici Indipendenti (SIM). La federazione ha attivato i "meccanismi legali disponibili" per garantire il rispetto della contrattazione collettiva , sostenendo che il rifiuto del ministro di negoziare con la Fnam costituiva "una grave violazione della legge".

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La Fnam ha inviato lettere ufficiali alla DGERT e al Ministero del Lavoro, della Solidarietà e della Previdenza Sociale, nonché lettere al Primo Ministro e al Presidente della Repubblica, chiedendo ad Ana Paula Martins di "rispettare la legge" e invitando la federazione e le altre entità coinvolte a negoziare affinché prendessero in considerazione le controproposte presentate.

Joana Bordalo e Sá ha inoltre ricordato di considerare con “grande apprensione” il Programma sanitario del Governo, poiché non prevede soluzioni per attrarre più medici nel Servizio sanitario nazionale (SNS).

"Le soluzioni devono essere molto strutturali e devono partire da una seria negoziazione con i medici. Da questo punto di vista, continuiamo a cercare soluzioni e siamo disponibili a incontrarci per riuscire a portare avanti con successo alcune soluzioni (...) che riguardano la nostra carriera, la sua valorizzazione e la revisione delle condizioni di lavoro, in modo da avere più medici", ha sottolineato.