Il governo vuole che i genitori prendano 14 giorni consecutivi di congedo dopo la nascita del loro bambino

Secondo la bozza del documento presentata alle parti sociali a cui Lusa ha avuto accesso, il Governo vuole apportare modifiche al congedo parentale esclusivo per i padri, obbligandoli a prenderne 14 giorni consecutivi subito dopo la nascita del figlio.
La questione è una proposta di modifica all'articolo 43 del Codice del lavoro, che fa riferimento al congedo parentale esclusivo per i padri, che prevede che diventerà obbligatorio per "i padri prendere 28 giorni di congedo parentale, consecutivamente o in periodi interpolati, entro 42 giorni dalla nascita del bambino, 14 dei quali devono essere presi consecutivamente subito dopo la nascita".
Attualmente la legge impone ai genitori di prendersi almeno sette giorni di ferie dopo la nascita del figlio.
“I padri sono tenuti a fruire di 28 giorni di congedo parentale, consecutivi o in periodi intercalati di almeno 7 giorni, entro i 42 giorni successivi alla nascita del figlio, di cui 7 consecutivi immediatamente successivi”, secondo la normativa vigente.
Tra le oltre 100 modifiche al Codice del lavoro contenute nel progetto preliminare di riforma della legislazione del lavoro sottoposto alle parti sociali e che saranno ancora negoziate nel contesto del dialogo sociale, vi sono modifiche a vari tipi di congedo, come il congedo di adozione, il congedo parentale iniziale o il congedo per allattamento.
Per quanto riguarda il congedo per interruzione di gravidanza, previsto dall'articolo 38 del Codice del lavoro, il Governo vuole consentire che venga considerato un'assenza per assistenza al compagno della lavoratrice in queste circostanze.
«Il compagno del lavoratore è soggetto al regime di assenza per assistenza a un componente del nucleo familiare, come previsto dall'articolo 252», si legge nel disegno di legge presentato alle parti sociali, al quale Lusa ha avuto accesso.
Secondo la normativa vigente, “in caso di interruzione di gravidanza, la lavoratrice ha diritto a un congedo di durata compresa tra 14 e 30 giorni”, e la violazione di questo diritto costituisce un reato gravissimo.
In materia di assenza per assistenza, la legge prevede che il lavoratore possa assentarsi dal lavoro “fino a 15 giorni all’anno per prestare assistenza urgente ed essenziale, in caso di malattia o infortunio, al coniuge o a una persona convivente di fatto o in economia comune con il lavoratore, a un parente o a un affine in linea retta ascendente o in linea collaterale entro il 2° grado”.
Giovedì, il Governo ha approvato, nel Consiglio dei Ministri, una bozza preliminare di una "riforma profonda" della legislazione del lavoro, che sarà negoziata con le parti sociali e comprende la revisione di "più di cento articoli del Codice del lavoro".
La riforma, denominata "Trabalho XXI", mira a rendere più flessibili i regimi del lavoro "molto rigidi", al fine di aumentare la "competitività dell'economia e promuovere la produttività delle imprese", come indicato dal Ministro del Lavoro, della Solidarietà e della Previdenza Sociale, in una conferenza stampa, dopo il Consiglio dei Ministri.
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