Douro. I viticoltori chiedono al governo di aumentare i risarcimenti

L'associazione Lutar pelo Douro ha proposto martedì al Governo che i viticoltori ricevano non 0,50 euro/kg di uva come risarcimento proposto dal governo, ma 0,80 euro/kg di uva, rispetto ai costi di produzione, che stima a circa 1,10 euro/kg di uva.
In una nota inviata a Lusa dopo l'incontro di martedì con il viceministro dell'Agricoltura, José Maria Vilhena, l'associazione ha riferito di aver suggerito "controproposte alle misure che il Governo ha presentato nel suo Piano d'azione per la gestione sostenibile e la valorizzazione del settore vitivinicolo nella Regione Demarcata del Douro".
Riguardo alla proposta di aumentare l'indennizzo a 0,80 euro, l'associazione sostiene che "anche se non sarà sufficiente a coprire tutti i costi di produzione, sarà un prezioso aiuto per la sopravvivenza dei piccoli e medi viticoltori".
È stato inoltre raccomandato, come modalità di “adeguamento del prezzo per le prossime campagne”, “l’inserimento dell’uva nell’Osservatorio dei prezzi agroalimentari”, suggerendo il ministro che “l’osservatorio del prezzo dell’uva sia implementato dall’Istituto della vite e del vino”.
L'associazione ha inoltre proposto "la certificazione del patrimonio vitivinicolo da parte dell'Istituto del Vino del Douro e del Porto [IVDP], con l'obiettivo di garantire un prezzo equo nella filiera produttiva, poiché la certificazione della sostenibilità produttiva viene realizzata da associazioni private, dove esiste un conflitto di interessi, distorcendo lo scopo di una certificazione seria".
Nel comunicato stampa, l'associazione segnala anche che nell'ambito della riduzione volontaria (fino al 20% della superficie vitata idonea alla Denominazione di Origine Protetta (DOP) Porto) hanno proposto di "modificare la normativa sull'irrigazione, in modo che non sia gratuita, l'implementazione dell'acquavite regionale, sia come vino che come acquavite vitivinicola, chiedendo una definizione adeguata alla realtà nel Programma Vitis [per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti]".
Per i responsabili dell'associazione, "è una contraddizione aumentare il premio del Programma Vitis e, allo stesso tempo, autorizzare nuovi impianti e, dall'altro lato, proporre l'estirpazione volontaria dei vigneti, perché non è volontà dei viticoltori sradicare i vigneti dei loro antenati".
"In merito al freno all'ampliamento del potenziale produttivo proposto dal Governo, in base al quale nei processi di trasferimento e impianto potranno beneficiare della DOP Porto solo le autorizzazioni di impianto precedentemente idonee per tale DOP in vigneti classificati preferibilmente con la Lettera A, si è chiesto "qual è lo scopo e l'obiettivo di escludere gli altri vigneti, dal momento che la strada proposta dal Governo avvantaggia solo i grandi produttori, dato che dispongono già delle loro proprietà in posizioni privilegiate", prosegue il comunicato.
Approfittando del fatto che il Governo “propone la formazione del personale dirigente e degli altri agenti, la mobilitazione delle risorse del fondo ambientale e un piano di ripresa e resilienza specifici per la sostenibilità e la competitività delle cooperative”, i vertici dell’associazione hanno chiesto “che queste misure coprano tutti gli operatori del settore”.
Infine, per quanto riguarda la Casa do Douro, “è stato richiesto l’intervento dello Stato per registrare il trasferimento della proprietà dell’edificio sede alla nuova Casa do Douro, Ente Pubblico, nonché per completare l’iter di pagamento in natura del debito dell’estinta Casa do Douro”.
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