L'UE propone di rinviare l'attuazione della legge anti-deforestazione al 2026

La Commissione europea ha proposto, martedì (23), un nuovo rinvio di un anno, fino al 2026, della legge contro la deforestazione, testo criticato da Stati Uniti, Brasile, Indonesia e altri.
La Commissaria europea per l'ambiente, Jessika Roswall, ha spiegato alla stampa che l'Unione europea (UE) ha bisogno di più tempo affinché la legge diventi pienamente operativa, in particolare il "sistema informatico" per il monitoraggio delle foreste.
Nel 2024 l'UE aveva già posticipato di un anno l'entrata in vigore di questa legge, che mira a vietare la vendita in Europa di prodotti come olio di palma, cacao, caffè, soia e legname proveniente da terreni deforestati dopo dicembre 2020.
Le organizzazioni ambientaliste hanno denunciato un “grave ritardo” nell’attuazione della legge, definendola una “motosega” contro le foreste.
L'annuncio della Commissione arriva poche ore dopo la conclusione di un accordo di libero scambio con l'Indonesia, un paese fortemente critico nei confronti di questa legislazione europea.
Questa legge è contestata anche dagli Stati Uniti, che a luglio hanno firmato un accordo commerciale con l'UE.
Anche diversi paesi europei, tra cui Italia e Austria, stanno spingendo per rivedere il testo o ritardarne l'entrata in vigore, criticando le "richieste eccessivamente elevate e persino impossibili da attuare imposte ad agricoltori e silvicoltori".
Secondo la legge, le aziende importatrici devono dimostrare che i loro prodotti non provengono da terreni recentemente disboscati, utilizzando i dati di geolocalizzazione forniti dagli agricoltori e le immagini satellitari.
Questa nuova regolamentazione ha suscitato una forte opposizione da parte del settore agroalimentare e di diversi stati africani, asiatici e americani, preoccupati per i costi aggiuntivi che comporterà per agricoltori, allevatori e operatori forestali.
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