Gli Zoomer cambiano le loro abitudini gastronomiche: come cambierà il sistema di ristorazione nei centri commerciali

La generazione Z preferisce pranzare non nelle mense aziendali, ma nei bar e nei ristoranti
La maggior parte dei rappresentanti della Generazione Z preferisce pranzare non nelle mense aziendali, ma in bar e ristoranti situati nei centri commerciali o nelle vicinanze. Questa è la conclusione a cui è giunta Ekaterina Borisova, Direttrice dello Sviluppo di Rariteco, che, insieme ai suoi colleghi, ha condotto uno studio sulle preferenze della Generazione Z in materia di ristorazione in ufficio.

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Il 46% degli intervistati sceglie bar e ristoranti, preferendo un'atmosfera più informale e un'ampia scelta di piatti. Circa il 20% acquista set già pronti da distributori automatici o negozi vicino all'ufficio, apprezzandone la velocità e la praticità. Il resto dei dipendenti porta il cibo da casa o consuma i pasti nelle mense, il che sottolinea la necessità di ripensare questo format tenendo conto delle esigenze delle giovani generazioni.
È interessante notare che, nonostante la presenza di mense nei centri commerciali, solo il 12,5% degli intervistati le utilizza regolarmente, mentre il 25% preferisce bar e ristoranti. In generale, almeno il 76% dei dipendenti utilizza attivamente le infrastrutture di ristorazione pubblica, inclusi i distributori automatici, sia nei centri commerciali stessi che nelle vicinanze. Tra coloro che mangiano al lavoro, il 30% acquista cibo da distributori automatici o negozi, oppure pranza in mensa.
Gli Zoomers dimostrano un approccio particolare all'alimentazione, con un'attenzione particolare alla composizione dei prodotti e alla loro origine. Per loro, non è importante solo il gusto, ma anche i benefici per la salute. Molti rappresentanti di questa generazione prediligono un'alimentazione sana, comprese opzioni vegetariane e vegane. Inoltre, i giovani nati tra il 1995 e il 2010 sono aperti a nuove esperienze gastronomiche e interessati a provare piatti di diverse cucine del mondo, in particolare la crescente popolarità dello street food asiatico.
Anche il costo del pranzo gioca un ruolo importante per chi lavora in Zoom. Secondo la ricerca, il 20% degli impiegati è disposto a spendere fino a 400 rubli per il pranzo. La maggioranza, ovvero il 55% degli intervistati, prevede un budget per il pranzo compreso tra 400 e 700 rubli. Il restante 25% è disposto a spendere più di 700 rubli. Questi dati sottolineano la necessità di offrire una varietà di opzioni alimentari nei centri commerciali, in grado di soddisfare sia i dipendenti più attenti al risparmio che quelli più esigenti.
"La trasformazione del sistema di ristorazione nei centri commerciali è un processo naturale", ha osservato Borisova. Secondo lei, il consumatore, abituato a una varietà di formati e cucine al di fuori del lavoro, si aspetta una gamma analoga nei punti di ristoro per ufficio. "Il compito dello sviluppatore è offrire un'ampia scelta in modo che ogni dipendente possa trovare l'opzione di proprio gradimento. Vediamo il futuro in una varietà di formati: dai tradizionali bar, ristoranti e food hall alle mense modernizzate e ai caffè digitali che soddisfano le esigenze delle giovani generazioni", ha concluso lo sviluppatore.

