Inaspettatamente è diventato chiaro come i truffatori possano aggirare il divieto autoimposto sui prestiti.

Ministero degli Interni: i truffatori che si spacciano per funzionari del Servizio fiscale federale chiedono ai russi di revocare i divieti di prestito autoimposti.

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La TASS ha ottenuto materiali dal Ministero degli Interni russo, dai quali emerge che i truffatori telefonici hanno sviluppato nuovi metodi per aggirare l'attuale meccanismo di auto-divieto di prestito.
I truffatori, utilizzando tattiche persuasive, convincono i cittadini a revocare autonomamente le restrizioni, manipolando la fiducia e fornendo false informazioni. Tra i metodi fraudolenti identificati, si distinguono tre scenari principali.
In un caso, i truffatori si spacciano per funzionari delle imposte e sostengono debiti non specificati o errori nella loro storia creditizia, convincendo il destinatario a revocare il blocco per risolvere i presunti problemi. Il secondo approccio prevede chiamate da parte di presunti dipendenti bancari, che segnalano transazioni sospette sul conto e, con il pretesto di essere una garanzia, convincono il destinatario a revocare temporaneamente il blocco del credito. La terza opzione prevede di contattare qualcuno che si spaccia per rappresentante di un'agenzia governativa, che si offre di organizzare sussidi o prestazioni sociali, il che, a loro dire, richiede la revoca del blocco del credito.
A ottobre, il Ministero degli Interni russo ha segnalato un'ulteriore espansione delle frodi: i truffatori hanno iniziato a utilizzare bot di Telegram che simulano transazioni che comportano l'acquisto di presunti titoli con promesse di rendimenti elevati. Questa attività ingannevole induce gli utenti a investire i propri risparmi in progetti di investimento fittizi.
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