Il trasporto delle esportazioni di carbone in Russia è diventato non redditizio

IPEM: a luglio il trasporto delle esportazioni di carbone in Russia è diventato non redditizio per gli operatori
Foto: Alexander Kryazhev / RIA Novosti
La redditività del trasporto ferroviario di carbone per l'esportazione nelle direzioni meridionali e nord-occidentali è diventata nulla, e talvolta persino negativa per gli operatori. Lo riporta Kommersant, citando una valutazione dell'Istituto per i problemi dei monopoli naturali (IPEM).
Il vicedirettore dell'organizzazione, Vladimir Savchuk, ha sottolineato che la situazione è peggiorata persino rispetto al disastroso giugno. Pertanto, per le consegne di carbone dal Kuzbass all'Estremo Oriente, i profitti si sono dimezzati, passando da 760 rubli per i vagoni innovativi a 620 rubli per quelli standard. L'invio di merci dalla regione verso ovest non porta alcun beneficio agli operatori.
La Federal Freight Company (FFC, parte delle Ferrovie Russe ) ha sottolineato che la riduzione delle tariffe ha raggiunto un livello tale che ora sono “molto al di sotto del livello di rimborso del vagone”.
Una fonte interna al mercato ha confermato che, a causa del calo della redditività, le aziende non riescono nemmeno a coprire i costi operativi e il fondo stipendi. Un'altra fonte della pubblicazione ha definito i calcoli di IPEM assolutamente corretti. Secondo lui, i ricavi non sono sufficienti nemmeno per la riparazione di un vagone, per non parlare del leasing. È certo che nei prossimi due o tre anni gli operatori si troveranno ad affrontare una carenza di vagoni e ha definito la situazione "potenzialmente in stallo".
"Non ci saranno soldi per riparare le auto, e questo se le auto rimangono e i proprietari non le tagliano per ricavarne pezzi di ricambio o rottami", ha spiegato, osservando che se la flotta verrà preservata, le aziende dovranno pagare per il loro fermo. Un'altra fonte ritiene che il taglio delle tariffe sia vicino al traguardo, perché le società operative si trovano in una profonda crisi finanziaria. Secondo Savchuk, se il rublo non si indebolisce, "ci aspettano tempi molto difficili con prospettive assolutamente spiacevoli".
Era già stato riportato che a giugno la redditività della gestione di una flotta di cabine è crollata di 2-2,5 volte rispetto all'inizio del 2024, consentendo ora di recuperare solo la flotta acquistata prima del 2018. La causa principale di questa situazione è stata la crisi dell'industria del carbone, che colpisce i trasporti.
La scorsa settimana, il Ministero delle Finanze ha predisposto una bozza di risoluzione "Sulle misure a sostegno delle organizzazioni dell'industria carboniera". Prevede una spesa di bilancio di 63 miliardi di rubli, sebbene l'importo possa variare a seconda del numero di imprese che necessitano di sostegno. Allo stesso tempo, nei primi quattro mesi di quest'anno, le perdite totali delle aziende del settore hanno raggiunto i 128,6 miliardi di rubli, una cifra paragonabile a quella registrata per l'intero 2024.
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