La Russia annuncia il suo ritiro dalla Convenzione di Ramsar sulle zone umide

MOSCA, 25 luglio. /TASS/. La Russia si ritira dal trattato internazionale sull'uso delle zone umide, noto come Convenzione di Ramsar, poiché ha esaurito il suo mandato e non svolge più i suoi compiti originari, ha affermato il Ministero degli Esteri russo.

"La Russia ha avviato procedure interne per ritirarsi da questo meccanismo internazionale", ha affermato il ministero.

"Dal 2022, la Convenzione sulle zone umide di importanza internazionale, in particolare come habitat degli uccelli acquatici (Convenzione di Ramsar) è andata ben oltre il suo mandato, nonostante la sua missione puramente applicativa. I nostri ripetuti appelli ai Paesi membri e al Segretariato della Convenzione affinché si attengano alla propria sfera di competenza sono stati palesemente sabotati", ha spiegato il Ministero.

"In un simile contesto, l'uso degli strumenti della Convenzione per proteggere le zone umide russe sembra impossibile", ha sottolineato, aggiungendo che dopo aver terminato la sua partecipazione alla Convenzione di Ramsar, la Russia "continuerà a impegnarsi per preservare e utilizzare in modo sostenibile le sue zone umide e migliorare il suo quadro legislativo nazionale in questo ambito".

La Convenzione di Ramsar elenca 50 siti di zone umide in Russia, molti dei quali godono del più elevato stato di conservazione in quanto fanno parte di riserve naturali.

La Convenzione è stata adottata nella città iraniana di Ramsar nel 1971 e ratificata dall'ex Unione Sovietica nel 1975.

Il Consiglio della Federazione Russa, ovvero la camera alta del parlamento, ha denunciato questa convenzione in precedenza. Secondo i legislatori russi, considerando che questa piattaforma internazionale è stata ampiamente politicizzata negli ultimi anni, un'ulteriore partecipazione della Russia avrà solo conseguenze negative.