Starling lancia il chatbot AI Spending Intelligence per la prima volta nel settore bancario del Regno Unito

Aggiornato:
Scoprire quanti soldi hai speso in caffè il mese scorso diventerà presto un esercizio più veloce che controllare gli estratti conto bancari o pagare un'app di gestione del budget per calcolarlo.
Questo perché Starling Bank sta intensificando l'uso dell'intelligenza artificiale per i clienti con conto corrente.
È diventata la prima banca nel Regno Unito a integrare il proprio chatbot AI Large Language Model (LLM) nella propria app bancaria.
Il chatbot, denominato Spending Intelligence, utilizza LLM per rispondere alle domande che i clienti gli pongono in merito alle loro spese.
Il chatbot di Starling è basato su Gemini, LLM di Google e risposta a ChatGPT di OpenAI, una mossa che si è rivelata sensata per Starling, in quanto la banca ospita la sua tecnologia su Google Cloud Platform.
Da oggi è disponibile per tutti i clienti, sia per conti personali che aziendali, individuali e cointestati.
Spending Intelligence si presenta come una barra di ricerca e si trova in cima all'area "spese" dell'app bancaria di Starling.
L'area dedicata alle spese fornisce ai clienti informazioni su quanto spendono, dove e quando. Può essere suddivisa in oltre 50 categorie personalizzabili.
Starling ha lanciato un chatbot AI chiamato Spending Intelligence a cui i clienti possono porre domande sulle loro abitudini di spesa
Il chatbot basato sull'intelligenza artificiale di Starling fa un ulteriore passo avanti nell'ambito delle spese, fornendo ai clienti risposte sulle loro spese in un determinato periodo di tempo, ad esempio nell'ultimo mese o anno, e mostrandone una ripartizione.
I clienti possono porre domande come "Quanto ho speso in generi alimentari la settimana scorsa?" oppure "Quanto ho donato in beneficenza l'anno scorso?"
Harriet Rees, CIO di Starling: Questo è il primo passo per mettere l'intelligenza artificiale nelle mani dei clienti
Le domande possono essere digitate nella barra di ricerca oppure i clienti possono porre domande verbalmente al chatbot.
Spending Intelligence può ricavare informazioni solo dai conti Starling e fornire risposte basate su questi dati.
Il chatbot non può dire ai clienti cosa fare con i loro soldi, ad esempio dove investirli o come risparmiare di più, poiché ciò rientrerebbe nell'ambito della consulenza regolamentata.
Ma l'idea è di far riflettere i clienti su come spendono. La speranza è che questo li aiuti a capire esattamente dove vanno a finire i loro soldi.
Il chatbot Starling è gratuito e il responsabile informatico Harriet Rees afferma che "non c'è assolutamente alcun piano per renderlo a pagamento".
Il chatbot Spending Intelligence è il primo passo verso un obiettivo più ambizioso: implementare l'intelligenza artificiale all'interno della propria app bancaria.
La speranza è che ciò spinga i clienti a utilizzare maggiormente le funzionalità di gestione finanziaria già esistenti, nonché i nuovi strumenti che Starling svilupperà in futuro.
Rees afferma: "I clienti possono usare l'intelligenza artificiale per soddisfare la loro naturale curiosità riguardo alle finanze, in modo da prendere decisioni consapevoli sul loro budget e utilizzare al meglio la suite di strumenti di gestione finanziaria di Starling".
Mentre i clienti apprenderanno informazioni sulle proprie abitudini di spesa tramite il chatbot, allo stesso tempo Starling imparerà dai propri clienti attraverso le domande che pongono per identificare aree in cui in futuro potrà implementare maggiormente l'intelligenza artificiale.
"Questo è il primo passo per mettere l'intelligenza artificiale nelle mani dei clienti", racconta Rees a This is Money.
"Ma potremmo fare ancora molto di più", aggiunge.
Secondo Rees, questi potrebbero includere il rilevamento delle frodi e l'inserimento di nuovi clienti.
Le informazioni che Starling riceve dai clienti tramite le domande che questi pongono non possono essere utilizzate da Gemini di Google per alimentare i suoi Large Language Model; questo rientra nell'accordo tra Starling e Google.
Starling ha dichiarato: "I clienti devono acconsentire all'utilizzo di Spending Intelligence. Non memorizza informazioni sensibili e i clienti possono revocare il consenso in qualsiasi momento".
In futuro, la Spending Intelligence potrebbe potenzialmente evolversi fino a indicare ai clienti come potrebbero risparmiare denaro se chiedessero al chatbot di identificare alcune aree.
Ma per il momento l'attenzione è rivolta esclusivamente alla spesa.
Rees afferma: "Stiamo riflettendo su come si potrebbe risparmiare. Ma crediamo fermamente che fornire ai clienti informazioni su come stanno spendendo sia il modo migliore per fargli riflettere su dove potrebbero risparmiare".
Link di affiliazione: acquistando un prodotto This is Money potresti ricevere una commissione. Queste offerte sono selezionate dalla nostra redazione, che le ritiene degne di nota. Ciò non pregiudica la nostra indipendenza editoriale. Termini e condizioni si applicano a tutte le offerte.
This İs Money