Un quadro macroeconomico coordinato per l’Europa

La politica macroeconomica dell’UE in un’epoca di shock e il caso del coordinamento monetario-fiscale
Il quadro di politica macroeconomica dell'UE dovrebbe essere concepito per raggiungere gli obiettivi a lungo termine dell'Unione. In questo briefing analizziamo come potrebbe contribuire a realizzare i tre principi fondamentali sanciti dal Trattato sull'Unione europea: progresso economico e sociale sostenibile; pace e sicurezza; democrazia e Stato di diritto.
L'attuale politica macroeconomica dell'UE non è in grado di affrontare quattro sfide a questi obiettivi, che si sono intensificate contemporaneamente: il degrado ambientale, le perturbazioni del commercio globale, le minacce alla sicurezza militare e l'ascesa dell'autoritarismo. Ciò che serve è un approccio rapido, su larga scala, coordinato e a lungo termine. L'approccio attuale è incrementale, non coordinato e orientato al breve termine.
Le regole sul deficit devono essere allentate per consentire maggiori investimenti degli Stati membri in infrastrutture verdi e sociali. Allo stesso tempo, la Banca Centrale Europea (BCE) deve adottare un approccio più flessibile al targeting di inflazione per affrontare l'imminente era di persistenti shock dal lato dell'offerta. In caso contrario, tassi di interesse costantemente elevati bloccheranno l'economia e ritarderanno gli investimenti, abbassando il tenore di vita e ritardando l'azione per il clima. Per consentire questa flessibilità, i responsabili delle politiche fiscali devono assumersi maggiori responsabilità nella prevenzione e mitigazione degli impatti dell'inflazione.
La BCE deve inoltre impegnarsi maggiormente per adempiere al suo mandato secondario di sostenere gli obiettivi economici generali dell'UE. In particolare, deve allineare le proprie politiche al fine di sostenere gli obiettivi di decarbonizzazione definiti nel Green Deal europeo, che contribuiranno anche a garantire la stabilità dei prezzi a lungo termine. Nel lungo termine, l'istituzione di un Consiglio di Coordinamento Economico fornirebbe il quadro istituzionale e la legittimità democratica necessari per conseguire politiche monetarie e fiscali meglio coordinate.
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