Da quale tomo Rachel Kelly pensava che valesse la pena annotare ogni riga per riferimento futuro?

Sto rileggendo "Inventing Ourselves: The Secret Life of the Teenage Brain" di Sarah-Jayne Blakemore. A differenza di Blakemore, non sono una neuroscienziata, ma ho iniziato a interessarmi alla salute mentale degli adolescenti circa cinque anni fa.

Come scrittrice nel campo della salute mentale e ambasciatrice di enti di beneficenza come SANE e Rethink Mental Illness, ricevevo sempre più messaggi da genitori alle prese con adolescenti problematici. Cosa le consigliavo? Conoscevo un bravo terapeuta?

Volevo capire come potessimo supportare la salute psicologica dei giovani. Il libro di Blakemore mi ha fatto pensare a molti momenti di "Ah ah!": "Ecco cosa succede nel cervello degli adolescenti!". Ora ho bisogno di un ripasso sulle neuroscienze più recenti: sono affascinanti ma anche complesse, e Blakemore le dimostra.

Non poteva che essere Middlemarch di George Eliot – un classico per un motivo: è così bello. Mi piace sottolineare i pezzi dei libri che mi colpiscono e nasconderli nel mio taccuino per assaporarli in seguito. Di solito, annoto quattro o cinque belle righe. Ma con Middlemarch ho dovuto abbandonare questa pratica perché stavo quasi copiando tutto.

Adoro la visione saggia e compassionevole del mondo di Eliot. Combina una trama avvincente, ricca di personaggi indimenticabili, con la capacità di intrecciare osservazioni su ciò che ci rende umani.

Ricordo una noiosa vacanza estiva sulla costa di Wexford, in Irlanda, quando avevo più o meno 11 anni e scoprii Agatha Christie.

Non riuscivo a smettere di leggere "L'assassinio di Roger Ackroyd" per scoprire chi l'avesse fatto. I romanzi polizieschi mi aiutano a rimanere presente e ad alleviare l'ansia distogliendo i pensieri dal passato o dal futuro.

Ho faticato con "The Anxious Generation: How the Great Rewiring of Childhood is Causing an Epidemic of Mental Illness" di Jonathan Haidt. Sì, esiste davvero un'epidemia di angoscia adolescenziale, di cui Haidt attribuisce la colpa agli smartphone. Ma la mia esperienza negli ultimi cinque anni mi ha insegnato che i problemi di salute mentale degli adolescenti sono complessi e difficili da spiegare in modo univoco.

Hanno anche bisogno di soluzioni molteplici, fantasiose e innovative, e le offerte di Haidt sono piuttosto limitate da questo punto di vista.