Il primo ministro e i ministri ora ammettono che le riforme del welfare sono andate troppo oltre

Solo 10 giorni fa, la contestata Segretaria al Welfare Liz Kendall, nel tentativo di convincere i parlamentari a sostenere le sue riforme, aveva dichiarato che i ministri erano "fermi nelle nostre convinzioni".
Le persone che percepivano i pagamenti per l'indipendenza personale (PIP) e il credito universale venivano troppo spesso "cancellate", mentre il sistema previdenziale stava diventando insostenibile.
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Dopo che una ribellione senza precedenti dei parlamentari laburisti ha costretto il primo ministro a una significativa ritirata, oggi si assiste a un interessante cambiamento in quelle convinzioni.
Il collega della signora Kendall, Wes Streeting, che è stato chiamato a partecipare alle telefonate con parlamentari di retroguardia arrabbiati, ha dichiarato a Sky News di non volere persone disabili negli ambulatori del suo collegio elettorale di venerdì, dicendogli che sarebbero stati in una situazione peggiore, quando non era questa l'intenzione.
Questo è esattamente ciò che molti parlamentari laburisti e associazioni per i disabili sostenevano fosse inevitabile se agli attuali richiedenti fossero stati tolti i loro benefici.
Sir Keir Starmer, in una serie di interviste rilasciate al quotidiano domenicale in cui riflette sui propri errori, afferma di credere ora che non avesse senso andare avanti con qualcosa che "non produce necessariamente il risultato desiderato".
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Dopo aver accelerato queste riforme per risparmiare 5 miliardi di sterline nella revisione della spesa, ora sembra che i ministri ammettano che il pacchetto necessitava di maggiore riflessione.
Il costo del welfare sta aumentando notevolmente e molti elettori sostengono ampiamente l'idea di affrontarlo.
Ma anche se la proposta di legge, che riguarderà solo i nuovi richiedenti di sussidi, venisse approvata (e questo è ancora un "se", con decine di parlamentari laburisti che la stanno ancora valutando), questo fiasco - almeno per molti parlamentari - colpisce nel profondo la decisione da che parte sta il governo.
Sky News