L'amministrazione Trump deporta 8 migranti in Sud Sudan

I migranti furono oggetto di una causa legale che ne bloccò l'espulsione.
Secondo un funzionario del Dipartimento per la sicurezza interna, l'amministrazione Trump ha deportato otto migranti nel Sudan del Sud, dopo che l'amministrazione stessa ha dovuto sospendere la loro deportazione verso una base a Gibuti.
"Un giudice distrettuale non può dettare la politica estera e di sicurezza nazionale degli Stati Uniti d'America", ha dichiarato ad ABC News la vicesegretaria Tricia McLaughlin. "Questo Giorno dell'Indipendenza segna un'altra vittoria per la sicurezza e l'incolumità del popolo americano".
L'aereo è atterrato nel Sudan del Sud poco prima di mezzanotte EST di venerdì.
Gli otto migranti, che secondo il DHS hanno gravi condanne penali, sono stati oggetto di una causa che ha bloccato la loro deportazione in Sud Sudan e li ha dirottati verso una base militare statunitense a Gibuti.

Secondo quanto riportato dai documenti depositati in tribunale, le condizioni della base erano difficili sia per i detenuti che per gli ufficiali dell'ICE incaricati di sorvegliarli.
La causa è arrivata fino alla Corte Suprema, la quale ha stabilito che l'amministrazione Trump non era vincolata da un ordine di tribunale di grado inferiore a trattenerli in una struttura militare a Gibuti.
Con una sentenza a maggioranza di 7 a 2, la Corte Suprema ha chiarito giovedì che i cittadini stranieri che l'amministrazione Trump ha chiesto di deportare in Sud Sudan (e che da allora sono trattenuti temporaneamente a Gibuti in una situazione di limbo legale) non sono vincolati da un ordine di tribunale di grado inferiore a trattenerli lì mentre si svolgono i procedimenti legali.
La decisione rappresenta un'ulteriore vittoria per l'amministrazione Trump e per il suo tentativo senza precedenti di deportare gli immigrati in Paesi con i quali non hanno legami e dove potrebbero subire maltrattamenti.

In un parere non firmato, la Corte Suprema ha spiegato che quando il mese scorso ha revocato i requisiti di giusto processo imposti dal giudice per le espulsioni da paesi terzi, il governo non può più essere ritenuto responsabile per la presunta violazione di tali requisiti.
Uno degli avvocati che rappresenta il gruppo di uomini ha definito la loro deportazione in Sud Sudan "punitiva e incostituzionale".
"A causa della sentenza procedurale della Corte Suprema, a questi uomini è stata negata l'opportunità di contestare le loro deportazioni in Sud Sudan a causa del timore di tortura o morte", ha dichiarato Trina Realmuto ad ABC News. "Il Dipartimento di Stato americano sconsiglia agli americani di recarsi in Sud Sudan, eppure ha deportato questi uomini senza alcun giusto processo. Non ci siano dubbi: queste deportazioni sono state punitive e incostituzionali".
-Laura Romero di ABC News ha contribuito a questo articolo.
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