Il comitato di collegamento nazionale è duro nei confronti della decisione del governo di aumentare le ritenute alla fonte.

Il comitato di collegamento nazionale ha pubblicamente respinto la decisione del governo nazionale di aumentare le tasse sulla soia e sul mais al livello attuale prima del 27 gennaio.
Ciò è stato fatto attraverso una dichiarazione firmata dalla Federazione Agraria Argentina, dalla Società Rurale Argentina, da Coninagro e dalle Confederazioni Rurali Argentina, in cui hanno ratificato la loro opposizione ai dazi sulle esportazioni.

Visto il suo contenuto, questa è forse la dichiarazione pubblica più critica della dirigenza agricola nazionale nei confronti del governo da quando Javier Milei è entrato in carica.
Le quattro entità rurali avvertono che "da mesi e anni sono necessarie misure urgenti e definitive per affrontare i gravi problemi di competitività che affliggono il settore".
La principale obiezione alla continua esistenza dei dazi sulle esportazioni, al di là delle aliquote, è che si tratta di una "tassa distorcente, anacronistica e dannosa, poiché ha impedito al Paese di sfruttare opportunità imbattibili di investimento e sviluppo federale", ammettono i leader rurali.

Il comitato di collegamento descrive l'attuale onere fiscale come "soffocante, iniquo e ingiusto, che danneggia la competitività del settore in ogni provincia".
E avverte: "Non c'è più spazio per misure discrezionali a breve termine, che non fanno che aumentare l'incertezza e l'ansia. Sostiene che le campagne argentine hanno bisogno di regole chiare, prevedibilità e di un'Argentina senza restrizioni".
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