L'Iran critica i colloqui con gli Stati Uniti sul suo programma nucleare dopo l'attacco israeliano: "Sono inutili".

L'Iran ha dichiarato che i negoziati sul nucleare con gli Stati Uniti sono "inutili" dopo gli attacchi israeliani, sebbene non sia chiaro se Teheran parteciperà ai colloqui indiretti di domenica con gli Stati Uniti.

Non si può dire che si sta negoziando e allo stesso tempo dividere il lavoro consentendo al regime sionista (Israele) di attaccare il territorio iraniano.

"L'altra parte (gli Stati Uniti) ha agito in un modo che rende il dialogo privo di senso", ha affermato il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano Ismail Baghaei in una dichiarazione riportata sabato dai media iraniani.

"Non si può dire che si sta negoziando e allo stesso tempo dividere il carico di lavoro consentendo al regime sionista (Israele) di attaccare il territorio iraniano", ha affermato il diplomatico.

Tuttavia, il portavoce del ministero ha aggiunto in seguito che non è chiaro se Teheran parteciperà ai colloqui indiretti di domenica con gli Stati Uniti, ha riportato il Tehran Times.

Baghaei ha affermato che Tel Aviv “è riuscita a influenzare” il processo diplomatico e ha affermato che l’attacco israeliano non sarebbe avvenuto senza il permesso di Washington.

Dal 12 aprile, l'Iran e gli Stati Uniti hanno tenuto cinque round di negoziati indiretti, sponsorizzati dall'Oman, in un contesto di notevoli disaccordi sull'arricchimento dell'uranio da parte dell'Iran, che Washington vuole fermare.

L'ultimo round di colloqui ha avuto luogo venerdì 23 maggio e un nuovo round di negoziati è previsto per domani, domenica, a Muscat, che è a rischio a seguito degli attacchi israeliani contro le strutture militari e nucleari persiane.

Secondo quanto riportato dalla stampa dello Stato ebraico, l'Iran ha risposto ieri sera con almeno tre attacchi missilistici contro Tel Aviv, uccidendo tre persone e ferendone circa 38.

Questi attentati contro circa 100 obiettivi iraniani hanno causato la morte del comandante in capo della Guardia rivoluzionaria iraniana, il generale Hossein Salami, e del capo della Forza aerospaziale della Guardia, il generale Amir Ali Hajizadeh, tra gli altri ufficiali militari.

Negli attacchi morirono altre 78 persone e 320 rimasero ferite.

In totale, l'Iran ha finora lanciato 200 missili in quattro ondate e più di 200 droni verso il territorio israeliano, mentre Israele ha risposto con più di 150 attacchi sul territorio iraniano, ha affermato un funzionario militare israeliano in un incontro online con i media internazionali.

La fonte ha sottolineato che "la strada per Teheran è aperta" e che i caccia israeliani schierati in questa offensiva aerea hanno una rotta sicura per operare nel suo spazio aereo.

Tra gli obiettivi israeliani c'era il principale impianto iraniano di arricchimento dell'uranio, Natanz, che è stato danneggiato, insieme allo stabilimento Ford e a basi aeree e militari.

Infatti, questo sabato Israele ha lanciato una nuova ondata di attacchi contro almeno quattro località del territorio iraniano, secondo quanto riportato dai media iraniani.

Nella città nordoccidentale di Tabriz, le forze israeliane hanno colpito almeno quattro località, ha riportato l'agenzia di stampa Fars.

Press TV ha mostrato video di colonne di fumo in questa città, capoluogo della provincia dell'Azerbaigian orientale. Non si sa quali obiettivi israeliani siano presenti in quella zona.

Sono stati segnalati attacchi anche a Kermanshah e Khorramabad, entrambe città nell'Iran occidentale.

Inoltre, questa mattina presto, è stato effettuato un bombardamento all'aeroporto Mehrabad di Teheran, che serve voli nazionali.

Secondo l'IRNA, l'attacco a Mehrabad aveva come obiettivo un hangar per aerei da caccia, ma nonostante i proiettili siano stati colpiti, "non ha danneggiato piste, edifici o strutture".