Proteste in 125 città spagnole chiedono la fine dell'offensiva su Gaza: "Cessate il fuoco definitivo"

Più di 100 città spagnole, tra cui Madrid, Barcellona, Toledo, Logroño e Tarragona, hanno ospitato sabato manifestazioni organizzate dalla piattaforma PararLaGuerra.es per chiedere "la fine del genocidio" a Gaza e un cessate il fuoco immediato nella regione, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa EFE.
Nella capitale, la protesta ha riunito personalità politiche come l'ex Alto rappresentante dell'Unione europea per la politica estera, Josep Borrell, i leader del Partito socialista e Sumar , nonché personalità culturali come gli attori Juan Echanove, Malena Alterio e Alberto Ammann, e i registi Javier Fesser e Fernando Colomo, tra gli altri.
Nel suo discorso, Borrell ha messo in guardia dal rischio di un'escalation internazionale in seguito ai recenti scontri tra Israele e Iran, iniziati venerdì, e ha osservato che il conflitto potrebbe raggiungere "scala globale" se altri paesi arabi decidessero di intervenire militarmente.
Ha inoltre accusato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di usare la guerra come mezzo di sopravvivenza politica e di ostacolare un possibile accordo nucleare tra Stati Uniti e Iran.
Omaggio ai giornalisti scomparsi La protesta di Madrid ha incluso un omaggio ai giornalisti uccisi mentre coprivano il conflitto di Gaza. Portavoce come Agustín Yanel e Anabel Díaz hanno ricordato che, secondo gli organizzatori, quasi 240 giornalisti sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani.
Hanno denunciato che questa violenza è rivolta contro chi pratica il giornalismo in condizioni estreme.
A Tarragona, circa 100 persone hanno srotolato una grande bandiera palestinese su Miracle Beach. La manifestazione è stata organizzata dalla Piattaforma Unita di Camp de Tarragona in Solidarietà con la Palestina.
A Toledo, 23 organizzazioni hanno partecipato a una marcia che si è conclusa davanti all'ulivo piantato nel 2014 dall'allora ambasciatore palestinese. Lì è stato evocato il passato della città come simbolo di convivenza culturale.
Oltre 500 persone si sono radunate alla Puerta de Alfonso VI, chiedendo alla comunità internazionale di adottare misure concrete contro quelli che considera crimini di guerra, il cui bilancio delle vittime, secondo gli organizzatori, supera i 55.000 civili palestinesi.
Appello alla mobilitazione dei cittadini La piattaforma PararLaGuerra.es ha esortato i cittadini a manifestare "senza distinzione di ideologia o credo" e a continuare la mobilitazione "per chiedere il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale in Palestina".
Le manifestazioni si sono svolte sotto il motto comune: " Per una pace giusta. Un cessate il fuoco definitivo. Niente terrorismo, niente genocidio ".
*Questo contenuto è stato scritto con l'ausilio dell'intelligenza artificiale, sulla base di informazioni pubblicamente disponibili e divulgate ai media. È stato inoltre revisionato da un giornalista e da un redattore.
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