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Lotta alla frode “Cum cum”: dietro le quinte del ritiro di Bercy di fronte ai parlamentari

Lotta alla frode “Cum cum”: dietro le quinte del ritiro di Bercy di fronte ai parlamentari
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Il ministro dell'Economia Eric Lombard ha finalmente revocato l'attuazione di un meccanismo per contrastare l'evasione del pagamento delle imposte sui dividendi, assecondando le richieste dei senatori che volevano un testo più incisivo.
Il Ministro dell'Economia Eric Lombard con i senatori Claude Raynal, presidente della Commissione Finanze, e Jean-François Husson, al Ministero delle Finanze il 24 luglio 2025. I due senatori hanno redatto un emendamento che rende illegali i piani volti a eludere l'imposta sui dividendi. (Gonzalo Fuentes/REUTERS)

"Cum Cum". Questo potrebbe essere il titolo di una serie, soprattutto perché colpi di scena e tentativi di interferenza sono all'ordine del giorno. Tuttavia, l'epilogo è arrivato giovedì 24 luglio. Dopo settimane di tesi scambi tra Parlamento e governo, è stato finalmente finalizzato un sistema per contrastare le frodi fiscali sui dividendi che non consente più alcuna elusione.

Dal 2018, in seguito alle rivelazioni di un consorzio mediatico internazionale, un meccanismo per eludere l'imposta sui dividendi distribuiti dalle società quotate sta suscitando polemiche all'interno delle autorità fiscali. In Francia, un proprietario straniero di azioni quotate in Francia è tenuto a pagare una ritenuta alla fonte del 12,8% per le persone fisiche e del 25% per le società. Nella maggior parte dei casi, questi titoli sono affidati a una banca la cui missione è la loro gestione.

Pagando una generosa commissione, gli istituti finanziari hanno poi escogitato un modo per eludere questa tassa, per la gioia dei loro clienti. Il giorno in cui vengono pagati i dividendi, gli azionisti li rivendono per un periodo di ventiquattro o quarantotto ore. A quel punto, la banca francese diventa ufficialmente proprietaria delle azioni, che di fatto non sono più soggette a questa imposta. Le azioni vengono quindi restituite al loro legittimo proprietario. Con questo gioco di prestigio, lo Stato recupera ogni anno da 1,5 a 3 miliardi di euro di entrate fiscali.

Libération

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