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"Abbiamo un arsenale di leggi sufficiente": dopo la morte di Jean Pormanove, gli eletti chiedono maggiore fermezza contro le piattaforme

"Abbiamo un arsenale di leggi sufficiente": dopo la morte di Jean Pormanove, gli eletti chiedono maggiore fermezza contro le piattaforme
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Di fronte all'emozione suscitata dagli orrori subiti dallo streamer scomparso lunedì 18 agosto, i rappresentanti eletti specializzati in tecnologia digitale chiedono l'applicazione delle leggi esistenti, già ampiamente documentate, e l'assegnazione delle risorse necessarie.
La piattaforma australiana Kick, su cui sono stati trasmessi i video di Jean Pormanove. (Christopher Charpaud/Abaca)

Come hanno potuto episodi di violenza e umiliazione come quelli vissuti da Jean Pormanove sfuggire alle sanzioni? Due giorni dopo la morte dello streamer 46enne, trasmessa in diretta lunedì 18 agosto, si solleva la questione della legalità dei contenuti e della loro diffusione. In primo luogo, viene chiaramente messa in discussione la responsabilità della piattaforma Kick, che ha ospitato questi contenuti e la cui scarsa moderazione è stata una strategia di marketing.

"Qualunque sia la natura del contenuto, purché sia illecito, la piattaforma deve rimuoverlo", ha insistito a Libération mercoledì 20 agosto Arthur Delaporte, deputato, portavoce e "uomo digitale" del Partito Socialista. "Kick è disponibile in Francia e ha tutti gli stessi obblighi delle altre piattaforme", sottolinea l'uomo che è anche presidente della commissione d'inchiesta sugli effetti psicologici di TikTok sui minori, il cui rapporto sarà esaminato il 4 settembre.

Arcom era stata effettivamente contattata dopo un articolo di

Libération

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