Caso Carlos Ghosn: processata la ministra della Cultura Rachida Dati

Sperava con tutto il cuore di evitarlo. Purtroppo per la Ministra della Cultura, dopo il rigetto del suo ricorso da parte della Corte d'Appello di Parigi il 26 giugno , i giudici istruttori hanno deciso diversamente. Come l'ex CEO di Renault-Nissan, Rachida Dati sarà processata nel caso Carlos Ghosn, hanno annunciato martedì 22 luglio fonti giudiziarie citate da AFP e France Info.

Sarà processata in particolare per "corruzione passiva e traffico di influenze da parte di una persona che detiene un mandato pubblico elettivo presso un'organizzazione internazionale (Parlamento europeo)", "occultamento di abuso di potere" e "violazione di fiducia". L'ex capo è stato rinviato a giudizio per "abuso di potere da parte di un amministratore aziendale", "violazione di fiducia" e "corruzione attiva e traffico di influenze".

In questo caso, i giudici istruttori parigini stanno indagando dal 2019 su un contratto firmato il 28 ottobre 2009 tra Rachida Dati e RNBV, una filiale dell'alleanza Renault-Nissan. La ministra è sospettata di aver ricevuto, "in assoluta riservatezza, persino in totale opacità", secondo l'inchiesta, 900.000 euro tra il 2010 e il 2012 per servizi di consulenza registrati in un accordo tariffario, ma senza aver effettivamente lavorato, mentre era avvocato e... membro del Parlamento europeo (2009-2019). Le indagini hanno anche cercato di determinare se questo accordo tariffario potesse essere stato utilizzato per mascherare attività di lobbying al Parlamento europeo , vietate a tutti i funzionari eletti.

Un'attività che la ministra è sospettata di aver ripetuto con un altro gruppo: GDF Suez, da cui avrebbe ricevuto 299.000 euro quando era eurodeputata , senza dichiararne l'origine al Parlamento europeo. Ma questa è un'altra storia.