Accordo G7 su global minimum tax con esenzioni per gli Usa

Accordo al G7 sulla tassazione globale delle multinazionali, con una vistosa esenzione per le compagnie statunitensi che rappresenta una nuova vittoria per il presidente Donald Trump.
La presidenza canadese del G7, in una nota, spiega che è stato trovato l'accordo per una "soluzione parallela" che in ragione della "sovranità fiscale dei Paesi" esenta le compagnie americane da alcune parti del nuovo regime fiscale, in ragione delle tasse che già pagano negli Usa.
La svolta rischia di stravolgere la 'global minimum tax' su cui era stato raggiunto un accordo storico nel 2021 che puntava a porre fine alle pratiche di elusione fiscale delle multinazionali: in particolare le Big Tech statunitensi.
La dichiarazione del G7 - che non è vincolante e andrà approvata da 147 Paesi a livello Ocse - spiega poi che un regime "parallelo" come quello strappato dagli Usa "faciliterà ulteriori progressi nello stabilizzare il sistema di tassazione internazionale, anche in un dialogo costruttivo sulla tassazione dell'economia digitale e sulla difesa della sovranità fiscale di tutti i Paesi".
"L'accordo formalizzato in sede G7 sulla global minimum tax è un compromesso onorevole trovato con l'amministrazione americana che protegge le nostre imprese dalle ritorsioni automatiche originariamente previste dalla clausola 899 dell'Obbba (One Big Beautiful Bill Act) all'esame del Senato Usa. Dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione e favorire il dialogo". Così il ministro dell'economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.
Per l'amministrazione Trump si tratta di un successo che farà risparmiare alle aziende Usa 100 miliardi di dollari in tasse all'estero. Proprio ieri il presidente americano era tornato a minacciare l'Unione europea dopo aver fermato i negoziati con il Canada. "Con la digital tax l'Ue non ne uscirà bene, come il Canada", aveva avvertito il presidente nello Studio Ovale accusando il governo di Ottawa di aver agito "in modo stupido".
Rai News 24