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Accumuli a batteria, ad agosto già autorizzato oltre 1 GW

Accumuli a batteria, ad agosto già autorizzato oltre 1 GW

Forte accelerazione per i sistemi di accumulo di energia elettrica tramite batterie: ad agosto il ministero dell’Ambiente ha autorizzato undici progetti per 1.006 MW di potenza. A luglio ha dato il via libera a dodici impianti, per 1.114 MW. A giugno a tre progetti per 300 MW e a maggio ad altri tredici, per 1.249 MW. In totale, in meno di tre mesi e mezzo, al netto di modifiche e rettifiche, sono stati autorizzati 39 sistemi di batterie per 3.669 MW: superati i 12 mesi precedenti. Nell’ultimo report del Mase relativo all’anno tra aprile 2024 e aprile 2025, erano stati autorizzati 23 progetti per 3.098 MW. Tra aprile 2024 e aprile 2023, la quota raggiungeva 900 MW per sette impianti. Tra i territori, molto Centro-Sud: Lazio, Campania, Puglia. Tra i proponenti, oltre a operatori storici quali Enel, player giovani, come Sphera Energy, del gruppo faentino Combigas, o Vexuvo (Greenergy e FF Ventures), e anche internazionali come i coreani di Hanwha.

«Da aprile c’è stata un’accelerazione fortissima», conferma Fabio Zanellini, coordinatore del gruppo di lavoro accumuli di Italia Solare: «Per il Macse (meccanismo di approvvigionamento stoccaggi di Terna, ndr), la cui prima asta sarà il 30 settembre, non c’è alcuna paura di andare corti. Sapevamo che il ministero aveva una coda in smaltimento, per questo come associazione avevamo proposto di spostare la data in là per permettere maggiore partecipazione. Sul report delle autorizzazioni fino ad aprile 2025 c’era scritto che erano in corso di valutazione 277 progetti, per una potenza totale di circa 30 GW ed erano da avviare le valutazioni per 152 progetti, per ulteriori 23,5 GW».

Secondo l’elaborazione di Italia Solare su dati Terna, al 30 giugno 2025 in Italia c’erano batterie (esclusi i pompaggi) per 6,7 GW di potenza, di cui 1,6 stand alone (a supporto del sistema) e le altre integrate a impianti rinnovabili, soprattutto solari (5 GW). Tradotto in capacità di accumulo: 16,4 GWh complessivi, di cui 6,2 stand alone e 10 integrati al solare. «Possiamo poi stimare oltre 30 GWh di impianti autorizzati. Anche se di certo non parteciperanno tutti al Macse, che comincia mettendo all’asta una capacità di 10 GWh, sarà una procedura competitiva», dice Zanellini. La differenza tra potenza e capacità di accumulo è un tema: «I dati del Mase caratterizzano i progetti in potenza (MW o GW), ma l’asta si svolge sulla base della capacità di accumulo (in MWh o GWh). Sarebbe opportuno rendere pubblici i dati completi dei progetti autorizzati, qualificati sui parametri necessari per la partecipazione alle aste», sottolinea Zanellini: «La stima che facciamo al momento è che la prima, quella di settembre, varrà circa 2,5 GW».

Un’altra questione è la certezza dei tempi: «Gli operatori hanno bisogno di sapere già quando saranno le prossime aste, per fare la propria programmazione. Secondo Terna, il Macse dovrebbe approvvigionare 50 GWh entro il 2030, praticamente tutti nel Sud e nelle isole. È un strumento importante, unico al mondo, tanto che sta facendo scoprire l’Italia a numerosi operatori esteri: avrà un forte impatto sul mercato. Per la prima asta il premio massimo è stato fissato da Arera a 37mila euro al MWh l’anno per 15 anni: il volume massimo di spesa per Terna sarà quindi di 5,5 miliardi di euro».

C’è un meccanismo che precede il Macse, e ora lo affianca per sostenere gli investimenti: sono le aste del capacity market con cui Terna si rifornisce di nuova capacità di flessibilità per il sistema elettrico, necessaria in seguito alla chiusura delle prime centrali a carbone, prevedendo un premio per la potenza fornita per un determinato numero di ore (mentre gli impianti che si aggiudicano le aste Macse funzioneranno più come asset regolati). La prima in cui entrano gli accumuli è del 2022, con consegna al 2024 di impianti per 1 GW. Ed è Enel ad aggiudicarsi il 90% della quota con una tecnologia nuova per l’epoca: le batterie. Soluzione considerata la migliore per rapporto tra prezzo e prestazione e con tempo di risposta istantaneo grazie all’inerzia sintetica. Oggi Enel è prima in Italia per accumuli installati. Ha una capacità rinnovabile di 16,8 GW, cui circa 1,5 GW di batterie stand alone. Enel si è aggiudicata inoltre - all’asta capacity market con consegna al 2027 - un impianto da 200 MW, ed è verosimile pensare che potrebbe partecipare al Macse.

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