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Eurospin Tirrenica di Rimini e Morciano, lavoratori pronti allo sciopero: cosa è successo

Eurospin Tirrenica di Rimini e Morciano, lavoratori pronti allo sciopero: cosa è successo

26 giu 2025

Proclamato lo stato di agitazione nelle due sedi. Tra le criticità più gravi lamentate dai sindacati vi sono i comportamenti della nuova ispettrice di zona, controlli invasivi e mansioni impropriamente assegnate
A proclamare lo stato di agitazione sono i sindacati, Filcams Cgil Rimini, Fisascat Cisl Romagna e Uiltucs Uil Emilia-Romagna

A proclamare lo stato di agitazione sono i sindacati, Filcams Cgil Rimini, Fisascat Cisl Romagna e Uiltucs Uil Emilia-Romagna

Rimini - 26 giugno 2025 - I lavoratori di Eurospin Tirrenica spa nelle sedi di Morciano e Rimini sono pronti allo sciopero se il dialogo con l’azienda non porterà a cambiamenti nelle condizioni di lavoro.

A proclamare lo stato di agitazione sono i sindacati, Filcams Cgil Rimini, Fisascat Cisl Romagna e Uiltucs Uil Emilia-Romagna, unitamente alle rappresentanze sindacali aziendali.

Il clima si sta surriscaldando dopo che l’azienda non sarebbe intervenuta su una serie di problematiche poste dai dipendenti, segnalate in due differenti momenti, il 27 febbraio e il 17 marzo scorso. Tra le criticità più gravi lamentate dalle organizzazioni sindacali vi sono anche i “comportamenti da parte della nuova ispettrice di zona; le pressioni indebite sulla disponibilità a lavorare nei giorni festivi; i trasferimenti forzati; i controlli eccessivamente invasivi, incluse telefonate ai lavoratori durante le pause bagno; le mansioni improprie assegnate a personale non formato o non idoneo; la gestione scorretta dei turni notturni”. Ai problemi con l’azienda si aggiungono quelli con i clienti con “aggressioni verbali da parte dei clienti ai danni dei lavoratori (spesso donne) causati anche dal sottodimensionamento cronico del personale”.

Inoltre “le lavoratrici, molte delle quali madri, denunciano un clima lavorativo ostile e stressante, aggravato da richieste di part time ignorate, mancanza di formazione e una gestione del lavoro orientata unicamente alla massima produttività, a scapito di salute e sicurezza”.

I lavoratori non sono più disposti a lavorare in queste condizioni e “in assenza di una risposta concreta da parte della Direzione aziendale entro i termini indicati, i sindacati si riservano di attivare tutte le forme di mobilitazione necessarie, incluso lo sciopero”.

İl Resto Del Carlino

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