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Milano-Cortina 2026, le Olimpiadi dell’occupazione: previsti 500 posti di lavoro

Milano-Cortina 2026, le Olimpiadi dell’occupazione: previsti 500 posti di lavoro
A Sondrio la tappa del tour istituzionale col presidente Fontana per l’incontro con le aziende valtellinesi
Primo a destra il presidente della Regione, Attilio Fontana

Primo a destra il presidente della Regione, Attilio Fontana

Sondrio – Sono previste circa 500 opportunità di lavoro dirette in Valtellina legate all’evento olimpico, con una ricerca più ampia di 4.500 lavoratori a livello nazionale per le diverse aree dei Giochi. Le Olimpiadi Milano-Cortina avranno un’audience globale attesa di 3 miliardi di persone e 670 milioni di utenti online. Si prevedono picchi giornalieri di 13.000 spettatori a Bormio e Livigno. Numeri importanti quelli elencati ieri in Camera di commercio a Sondrio. In città ha fatto tappa il tour istituzionale “Lombardia Protagonista. Qui Puoi”, promosso dal presidente Attilio Fontana e dall’assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi per portare sui territori il dialogo diretto con aziende e stakeholder, così da agevolare la collaborazione tra soggetti diversi appartenenti a un’unica filiera: nel caso specifico quella dello sport.

Il governatore Fontana e Guidesi, insieme all’assessore regionale agli Enti locali e Montagna Massimo Sertori e al sottosegretario regionale con delega allo Sport e Giovani Federica Picchi, hanno incontrato imprese e associazioni di categoria nel corso di un tavolo istituzionale per poi visitare nel pomeriggio alcune aziende del territorio. “La Valtellina sarà prontissima e saranno Olimpiadi bellissime” ha detto Fontana.

Il tavolo di ieri è stato anche l’occasione per presentare agli stakeholders le Zone di innovazione e sviluppo (Zis), un modello sperimentale di azione pubblica che Regione Lombardia attiverà ispirandosi all’esempio di Mind (distretto di innovazione). L’obiettivo delle Zis è promuovere i flussi di conoscenza tra università, centri di ricerca, aziende e mercati. Si tratta di un nuovo modello di politica industriale che ha l’obiettivo di sostenere aggregazioni spontanee di soggetti pubblici e privati che condividano, in un determinato territorio, una vocazione produttiva ed economica ben definita. “Non vogliamo adottare un approccio uniforme a livello istituzionale, ma costruire risposte mirate, calibrate sulle esigenze specifiche dei singoli settori, soprattutto in un contesto in cui le contingenze economiche evolvono con grande rapidità” ha affermato l’assessore Guidesi.

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