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Vetro: Italia prima in Europa. Superata la Germania per capacità produttiva e occupazione

Vetro: Italia prima in Europa. Superata la Germania per capacità produttiva e occupazione

Costi dell’energia tra i più alti in Europa, turbolenze internazionali e sfide ambientali non fermano l’industria italiana del vetro, che nel 2024 diventa la prima manifattura europea superando anche la Germania, grazie ai nuovi forni per il packaging e alla solidità delle filiere di riferimento come food&beverage, costruzioni, automotive e farmaceutica.

È il messaggio lanciato il 4 luglio dall’assemblea Annuale di Assovetro, l’associazione di categoria che rappresenta 73 aziende con 111 siti produttivi e oltre 16.500 dipendenti (+3% sul 2023). “Il nostro valore non è solo economico e sociale, ma anche un supporto al Made in Italy”, ha dichiarato il presidente Marco Ravasi, sottolineando che il 2024 è stato un anno difficile sul fronte produttivo ma caratterizzato da investimenti per aumentare la capacità produttiva.

Nonostante un calo dei volumi, l’Italia ha consolidato la sua leadership sommando tutte le applicazioni del vetro: dal vetro cavo per bottiglie e contenitori al vetro piano per edilizia e auto, fino ai filati speciali. Tra i segnali positivi, anche il via libera dell’Ue all’“energy release”, che consentirà alle industrie energivore di accedere a prezzi calmierati per l’energia.

Il tema energia resta però una criticità strutturale. Il settore, che consuma circa l’1,5% del gas e dell’elettricità nazionali, ha visto nel 2024 un prezzo medio del gas stabile sopra i 35 €/MWh e un costo dell’elettricità italiano di 109 €/MWh, molto più alto rispetto a Germania (78), Spagna (63) e Francia (58). Oggi circa il 20% dell’energia usata nella produzione del vetro è elettricità, di cui solo l’11% da fonti rinnovabili.

Sul piano commerciale, il 2024 ha visto un recupero dell’interscambio con saldo positivo di 75 milioni di euro (+100% rispetto al 2023). Le importazioni dall’Ue sono stabili, con Francia, Germania e Spagna tra i partner principali.

I dati produttivi riflettono comunque le difficoltà del comparto: il vetro piano cala dell’8% (982 mila tonnellate), il vetro cavo del 3,4% (4,37 milioni di tonnellate), i filati del 10,6% (74 mila tonnellate). Crescono invece alcune voci dell’import (+15% per il piano, +9% per i filati) e in misura più contenuta le esportazioni di vetro piano e filati (+3%).

La Repubblica

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