Bob Sinclair, che Summer da ballare: "In Italia c’è la chiave della felicità"

Un trionfo di musica e energia nei giorni scorsi ha infiammato il Malua di Lido di Spina con Bob Sinclar. Francese, 56 anni, è tra i dj più iconici della scena mondiale.
’Cruel Summer’ è l’ultimo successo che rivisita un altro classico: pensa che la musica del passato abbia qualcosa in più rispetto a quella di oggi?
"Non essendo un musicista, iniziai nel mio studio a ’riciclare’ suoni, cercarli, unirli per poter creare qualcos’altro. Poi nel corso della mia carriera ho incontrato ottimi musicisti e così sono riuscito a creare anche brani originali. Ma Rock This Party, Sound of Freedom, A far l’amore comincia tu, sono tutti ’ricicli’. Si tratta di rimettere al passo coi tempi certe sonorità. Oggi, poi, gli arrangiamenti sono diversi. Si va più dritti al punto. Il modo in cui si consuma la musica è cambiato".
Cioè?
"Si ascolta sulle piattaforme e anche il modo di fare promozione di un brano è diventato come giocare alla lotteria. Lanci qualcosa dove non c’è realmente un trend, una tendenza chiara. Qualcosa funziona, così, senza un vero perché. Quindi ho preso Cruel Summer dagli anni ’80 e l’ho reso veloce".
Con l’esplosione dei social che danno visibilità a tutti, è più facile o difficile il successo? Anche il mestiere di dj deve adattarsi?
"Neanche io lo so con certezza. In realtà, oggi siamo in una bolla: la musica si sente, è lì, ma non si ascolta più davvero. E non puoi più separare l’immagine dalla musica. Qualsiasi brano, se associato a un’immagine, può funzionare. Indipendentemente dalla qualità. Dunque è difficile costruire carriere artistiche come si faceva negli anni ’70 o ’80. Oggi si fa un colpo e basta. Ed è complicatissimo, perché c’è un top 50 di artisti pop con un’immagine e una community talmente forti da dominare il mercato. Gli altri si dividono le briciole. Io ho la fortuna di avere un grande passato ma un giovane dj che debutta oggi, avrà molte difficoltà. Oggi la gente consuma gli artisti come consuma le immagini".
Quando sceglie un brano cosa le fa dire che funzionerà?
"Il feeling, la pelle d’oca. Cruel Summer non è una super hit ma quando l’ho rimaneggiata ho detto “Mi piace da impazzire, voglio suonarlo“".
Il pubblico italiano?
"Ciò che amo del pubblico italiano è che, quando ama un artista, gli è fedele. Lo segue fino alla fine. Qui c’è un legame quasi familiare, come se tu entrassi nella loro quotidianità. È questo che mi piace".
Tanti gli stili musicali che ha remixato, ha mai pensato anche alla musica classica?
"La musica classica ha una struttura molto diversa: noi lavoriamo su tempi semplici e diretti, pensati per il club, mentre quella è un viaggio lungo, profondo. Mi piace molto però. Adoro il film Amadeus, grazie al quale ho scoperto Mozart, ma remixare brani classici non mi viene naturale, perché il nostro lavoro punta al cuore del pezzo".
Arriva da Tomorrowland dove ha suonato con sua figlia… Questo è il futuro.
"È bellissimo che abbia molta fiducia in se stessa, ma le dico di fare un passo alla volta. Io imparo ogni giorno dai più anziani. Non bisogna dire "so già tutto" come invece pensano i giovani d’oggi. E allora le dico di andare piano e di lasciarsi mostrare come si fa. Ma è dura perché lei vuole farcela da sola, non vuole vivere nella mia ombra".
In Italia viene spesso.
"Per me, è la terra promessa. Quando arrivo provo una sensazione di benessere. Gli italiani hanno la chiave della felicità. Sono sempre molto toccato dall’accoglienza che ricevo qui".
İl Resto Del Carlino