Brindisi - L’orizzonte poetico di Giorgio Vicentini prende forma al Fulgor di Carovigno - - Varese News

Un orizzonte che non si può comprare né vendere, ma solo contemplare. È questa l’idea alla base di “Orizzonte”, l’installazione site-specific che l’artista varesino Giorgio Vicentini ha realizzato a Carovigno, un piccolo comune in provincia di Brindisi, su invito di Pierangelo Oliva, negli spazi del seicentesco cinematografo Fulgor, in Corso Vittorio Emanuele.
Vicentini racconta di essere «innamorato perdutamente dell’orizzonte» e di aver voluto costruire un’opera che restituisse la meraviglia di questo confine naturale e metafisico. L’installazione si compone di trasparenze dipinte in orizzontale e un enigmatico sguardo che veglia sulla scena.
Seduti sulle sedie da cinema anni Cinquanta, ancora presenti nella saletta del Fulgor, i visitatori possono osservare l’opera come se fosse un film: «Ho disegnato un orizzonte con accanto altri piccolissimi segni – spiega Vicentini – creando qualcosa di potente e delicato allo stesso tempo».
La tecnica utilizzata prevede il polifoil su acrilico, con superfici che alternano lucido e opaco. Un gioco di contrasti che diventa metafora: «Lo svelamento di un orizzonte inventato e porta con sé anche una forte ironia, perché l’orizzonte non si può vendere né comprare, ma solo ammirare». Sotto l’opera, due occhi osservano e raccontano il “pudore” dell’uomo, capace di spingersi con lo sguardo solo fino a un certo punto, senza mai poter afferrare davvero l’infinito.
La mostra rimarrà aperta fino al 15 settembre ed è stata realizzata con il sostegno del Picci Bar di Carovigno, offrendo a chi la visiterà la possibilità di perdersi in una contemplazione silenziosa, tra arte e natura.
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